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Caso Garlasco: Alberto Stasi chiede la semilibertà, domani l’udienza decisiva. Attesa anche per l’incidente probatorio su Andrea Sempio

Caso Garlasco: il 9 aprile doppia udienza per Alberto Stasi e Andrea Sempio. Stasi chiede la semilibertà, la Procura valuta anche le interviste.

Caso Garlasco: Alberto Stasi chiede la semilibertà, domani l’udienza decisiva. Attesa anche per l’incidente probatorio su Andrea Sempio

Due appuntamenti chiave 

Sarà una giornata cruciale quella di domani, 9 aprile, per il caso Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. A distanza di quasi diciotto anni dal delitto che ha scosso l’opinione pubblica italiana, due udienze distinte ma strettamente collegate potrebbero segnare un nuovo capitolo nella complessa vicenda giudiziaria.

Da una parte, il Tribunale di Sorveglianza di Milano è chiamato a esprimersi sulla richiesta di semilibertà presentata da Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della giovane. Dall’altra, si terrà a Pavia un maxi incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta su Andrea Sempio, amico della vittima e al centro di recenti accertamenti.

La richiesta di semilibertà: i dettagli dell’udienza

Stasi, attualmente detenuto nel carcere di Bollate e già beneficiario del lavoro esterno dal 2023, chiede ora un regime di semilibertà che gli consentirebbe di trascorrere l’intera giornata fuori dal carcere, con l’obbligo di farvi ritorno solo in orario serale. L’udienza davanti ai giudici della Sorveglianza – presieduta da Anna Maria Oddone, con la collega Maria Paola Caffarena e due esperti – è fissata per le ore 9:00, ma l’orario potrebbe slittare a causa del numero di procedimenti previsti.

Durante l’udienza, Stasi avrà la possibilità di rendere dichiarazioni spontanee a supporto della propria istanza. Saranno presenti anche i suoi legali, Antonio de Rensis e Giada Bocellari, oltre alla sostituta procuratrice generale Valeria Marino, titolare del fascicolo, che esprimerà il parere dell’accusa. La Procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, ha esaminato tutti gli atti, comprese le relazioni redatte dagli educatori del carcere.

Nessun ravvedimento richiesto per la semilibertà

Va sottolineato che, per legge, la semilibertà non richiede il ravvedimento da parte del condannato, a differenza della liberazione condizionale, prevista solo nell’ultima fase dell’espiazione della pena. Questo significa che Stasi non è obbligato a riconoscere la propria responsabilità nel delitto per poter accedere alla misura. Anzi, il 41enne ha più volte ribadito pubblicamente la propria innocenza, anche in recenti interviste rilasciate ai media, nelle quali ha fatto riferimento alle nuove indagini su Andrea Sempio.

Le nuove indagini e il ruolo di Andrea Sempio

In parallelo all’udienza milanese, i riflettori saranno puntati su Pavia, dove è in programma un’udienza dedicata al maxi incidente probatorio richiesto dalla Procura, per esaminare le nuove analisi genetiche eseguite su reperti raccolti sulla scena del delitto. Al centro di questa fase istruttoria c’è Andrea Sempio, all’epoca amico stretto della vittima, il cui nome è emerso nei mesi scorsi a seguito di accertamenti tecnici richiesti dalla difesa.

Sebbene Sempio non sia mai stato indagato formalmente, la sua posizione è stata più volte citata da Stasi come elemento di dubbio investigativo.

La posizione della Procura generale

L’avvocato generale Lucilla Tontodonati e la pg Valeria Marino esamineranno con attenzione anche i contenuti delle interviste concesse da Stasi, in cui egli ha denunciato presunte lacune investigative e l’apertura di piste alternative. Sebbene tali dichiarazioni non incidano direttamente sull’esito dell’istanza, potrebbero comunque influenzare la valutazione complessiva del comportamento del detenuto.

I giudici della Sorveglianza avranno cinque giorni di tempo per prendere una decisione sull’istanza di semilibertà, dopo aver esaminato in aula i pareri della Procura e la documentazione sul percorso carcerario di Stasi. In particolare, sarà valutata la sua condotta, il grado di partecipazione ai programmi rieducativi e le relazioni degli educatori.

Uno sguardo al futuro: fine pena prevista nel 2028

Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione, con la fine pena prevista per il 2028, tenendo conto delle riduzioni per buona condotta. Il lavoro esterno già concesso gli permette oggi di svolgere l’attività di contabile in un’azienda privata. L’eventuale concessione della semilibertà rappresenterebbe un ulteriore passo verso un ritorno graduale alla vita fuori dal carcere, pur restando all’interno del sistema penitenziario.

La giornata di domani, quindi, si preannuncia campale non solo per il destino giudiziario di Stasi, ma anche per le nuove valutazioni che potrebbero emergere dalle indagini su Sempio. Un crocevia fondamentale per uno dei casi più complessi e controversi della recente storia giudiziaria italiana.

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