Caserta, bracconieri praticavano pesca di frodo nell’oasi “Le Salicelle” a Tramaglio: sorpresi dalla Forestale
Caserta, militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Caserta, durante l’espletamento di un’attività di contrasto al bracconaggio ittico, in comune di Capua (ce), alla località San Vito-Lagnone, e più precisamente presso un bacino palustre artificiale presente all’interno dell’Oasi di Protezione denominata “Le Salicelle”, ubicata sulla sinistra idraulica del fiume Volturno, Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C. numero identificativo IT8010027), notavano un’autovettura in sosta al cui interno vi era un cittadino straniero di nazionalità ucraina e, a qualche metro di distanza, sullo specchio d’acqua, una fila di galleggianti che lo attraversava, mostrando chiaramente la presenza di una rete da pesca (tramaglio) utilizzata per una battuta di pesca di frodo in corso.
I militari, procedevano a chiedere al cittadino ucraino se la rete da pesca fosse di sua proprietà. Lo stesso confermava che stava svolgendo una battuta di pesca con l’utilizzo della predetta rete, aggiungendo di essere in compagnia di un suo amico che poco prima l’aveva posizionata nell’acqua, con l’utilizzo di un gommone. A seguito di perlustrazione a piedi lungo la sponda del bacino dell’oasi al fine di rinvenire ed identificare l’altro soggetto, si notava una persona che scappava nei campi adiacenti dopo aver abbandonato il gommone sull’altra sponda del bacino idrico, facendo perdere le proprie tracce all’interno della folta vegetazione lacustre presente in loco.
Si provvedeva a salpare la rete in nylon a tramaglio e, dopo averla issata a terra, veniva riscontrato che all’interno della stessa, erano rimasti intrappolati diversi pesci, ancora vivi, appartenenti alla specie Carpa Comune (Cyprinus carpio) e Carassio Comune (Carassius carassius). Nell’immediatezza si procedeva a rimuovere i pesci dalla rete e a liberarli nelle acque dell’oasi di protezione.
Subito dopo, si procedeva a recuperare il gommone utilizzato all’interno del bacino idrico per la pesca di frodo, rimuovendolo dallo specchio d’acqua ove era stato abbandonato dall’altro soggetto datosi alla fuga.
I predetti militari procedevano al sequestro amministrativo e confisca delle sottoelencate attrezzature, utilizzate per la pesca di frodo all’interno dell’Oasi di Protezione “Le Salicelle”:
- n. 1^ rete da pesca in nylon a maglie quadrata (tramaglio) dalla lunghezza totale di mt 50 circa e altezza metri 2.00 circa;
- n° 1 gommone di colore verde scuro della lunghezza di mt. 3,00 circa e larghezza mt. 1,20 circa;
- n. 2 remi.
A carico del cittadino di nazionalità ucraina si procedeva ad elevare anche la relativa sanzione amministrativa dell’importo di euro duemila.
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