Carabinieri e Trieste Trasporti per fermare le truffe agli anziani
Solo dall’inizio di quest’anno e da parte della sola Arma dei Carabinieri sono state acquisite numerose denunce per truffe consumate o tentate, per un valore complessivo di più di 300.000 euro.
Carabinieri e Trieste Trasporti per fermare le truffe agli anziani
Non si fermano le segnalazioni di truffe ai danni degli anziani, vittime facili di malintenzionati sempre pronti a sfruttare la loro buona fede e vulnerabilità per appropriarsi dei loro risparmi o di oggetti di valore. Sebbene si tratti di un fenomeno nazionale, a Trieste assume un carattere particolarmente significativo ed impattante, attesa la composizione demografica della popolazione residente.
Solo dall’inizio di quest’anno e da parte della sola Arma dei Carabinieri sono state acquisite numerose denunce per truffe consumate o tentate, per un valore complessivo di più di 300.000 euro.
Non è difficile intuire il danno patrimoniale che tale esecrabile reato arreca a livello nazionale non tralasciando le conseguenze psicologiche per le vittime.
Le tecniche utilizzate sono varie e sempre più sofisticate, rendendo difficile per le vittime riconoscere le trappole. Tra le modalità più comuni troviamo:
- truffa dei finti appartenenti alle forze dell’ordine o avvocato: una telefonata di un finto appartenente alle Forze dell’Ordine o di un finto avvocato fa credere alla vittima che un proprio parente sia rimasto coinvolto in un incidente stradale o che sia stato arrestato. Alla vittima verrà richiesta una somma di denaro a titolo di corrispettivo per fornire assistenza sanitaria o legale alla persona cara in difficoltà. Se la persona truffata accetta, l’interlocutore comunica che di lì a breve un assistente o un Carabiniere in borghese si recherà presso l’abitazione per ritirare il denaro contante;
- truffa dei finti rappresentanti compagnie di fornitura: il truffatore si presenta a casa della vittima spacciandosi per rappresentante di una compagnia fornitrice di servizi (acqua, luce o gas), informando la vittima di nuove e più vantaggiose condizioni contrattuali. Con questo stratagemma, il malintenzionato ottiene la fiducia della vittima per raccoglierne i dati, successivamente utilizzati per aprire nuovi contratti a suo nome ma senza il suo consenso;
- truffa del finto nipote: i truffatori chiamano la vittima al telefono, iniziando la conversazione con frasi trabocchetto come “Indovina un po’ chi parla!” o “Zia/o, ti ricordi di me?”. In questo modo cercano di cogliere il nome di un parente o di un conoscente. Fingendo di essere questa persona, raccontano di aver urgente bisogno di denaro per gravi motivi, ma che non sono in grado di passare a ritirare i soldi. Se la vittima accetta, l’interlocutore comunica che di lì a breve un amico si recherà presso l’abitazione a ritirare la somma o invita la vittima a fare un bonifico sul proprio conto;
- le truffe online: sempre più frequenti sono le truffe perpetrate attraverso internet, con falsi siti web o email che promettono guadagni facili o richiedono dati personali;
- truffa del call center: il truffatore contatta telefonicamente la vittima, spacciandosi per un call center. Il finto operatore fa domande banali per indurre la vittima a rispondere con un “sì”, che verrà poi estrapolato e utilizzato come forma di assenso per l’attivazione di un nuovo contratto di fornitura. La vittima si accorge della truffa al momento della ricezione della prima bolletta.
È facile intuire perché gli anziani siano un facile obiettivo
- fiducia: Gli anziani sono spesso portati a fidarsi delle persone, anche di sconosciuti;
- solitudine: molti anziani vivono soli e sono più vulnerabili alle manipolazioni psicologiche;
- scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie: le truffe online e telefoniche colpiscono spesso coloro che non hanno familiarità con internet e i dispositivi digitali.
La risposta al fenomeno deve necessariamente muoversi su più piani. Ferma restando l’attività di contrasto di carattere repressivo e quindi il piano investigativo-giudiziario, molto può e deve essere fatto a livello preventivo con il coinvolgimento di diversi attori, siano essi sociali o istituzionali.
Anche l’Arma vuole dare il suo contributo per arginare il fenomeno. Lo ha sempre fatto attraverso una continua opera di sensibilizzazione incontrando gli anziani nei loro luoghi di ritrovo, nelle parrocchie ma anche nei centri a loro dedicati. In questo senso protagoniste assolute della missione di rassicurazione sociale dell’Arma sono le Stazioni Carabinieri, che vivono le comunità, rappresentando punti di riferimento sempre presenti e affidabili. È per questo che i Comandanti di Stazione:
- svolgono incontri formativi in luoghi di culto, presso sedi comunali e strutture assistenziali/ricreative per anziani, con distribuzione di opuscoli informativi;
- mantengono contatti con i direttori di istituti di credito e degli uffici postali, per condividere informazioni su casi sospetti;
- sviluppano collaborazioni con gli organi di informazione e istituzioni locali per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Questa volta i carabinieri di Trieste hanno voluto fare qualcosa in più unendo le forze con altri attori, in primis Trieste Traporti che con entusiasmo ha sposato l’idea di produrre video informativi da proiettare a bordo degli autobus e sui pannelli luminosi delle fermate allo scopo di raggiungere quanta più popolazione possibile e rendere quindi più incisiva l’attività di prevenzione. A questo si è aggiunta la realizzazione di una locandina che sarà affissa in tutte le caserme, nelle parrocchie, nei luoghi di ritrovo degli anziani, nonché un opuscolo pieghevole da distribuire ai cittadini.
Verranno interessati tutti gli enti pubblici e privati della provincia affinché la campagna di sensibilizzazione possa essere capillare. In maniera chiara e semplice, vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe tra i quali: attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti, diffidare dalle apparenze, limitare la confidenza su internet.
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