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Brindisi, sconfitta una rete di spaccio: 17 arresti

Grazie all'operazione "Piazza Pulita" hanno arrestato 17 soggetti, di cui 5 in carcere 9 agli arresti domiciliari e 3 al divieto di dimora e cosi hanno sconfitto un presunto giro di cocaina per la movida nel centro storico di Mesagne.

Brindisi, sconfitta una rete di spaccio: 17 arresti

Al termine di intense ed accurate attività d’indagine, la Polizia di Stato del Commissariato di Polizia di Stato di Mesagne, con la collaborazione della Squadra Mobile di Brindisi, del Commissariato di Polizia di Stato di Ostuni, dei Reparti Prevenzione Crimine Puglia, dei Cinofili dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Brindisi, hanno eseguito una Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi diretta dal Procuratore della Repubblica dott. DE DONNO, a carico di 17 soggetti, di cui 5 in custodia cautelare in carcere e 9 in custodia cautelare dagli arresti domiciliari e 3 sottoposti al divieto di dimora.

Il provvedimento rappresenta la conclusione di un’articolata attività d’indagine avviata dagli investigatori del Commissariato di Polizia di Stato di Mesagne che ha consentito di disvelare e disarticolare una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, ben ramificata e operante nel centro storico di Mesagne e composta principalmente da soggetti locali e di Torre Santa Susanna.

Nello specifico l’attività trae origine da un episodio avvenuto nella notte dell’11 settembre 2022 nel centro storico di Mesagne, luogo dove tra l’altro si svolge la “movida” dei giovani mesagnesi e dell’intera provincia di Brindisi.

Si trattava di un’aggressione avvenuta nei confronti di uno degli indagati; una prima conferma si ricavava dalla visione di filmati acquisiti dai sistemi di video-sorveglianza installati nella zona.

Inoltre, si aveva modo di osservare che un’attività commerciale ubicata nel luogo della lite era considerata dai giovani che frequentano il centro storico di Mesagne, uno dei punti di riferimento per acquistare sostanza stupefacente, prevalentemente cocaina, di cui uno degli indagati ne era di fatto l’effettivo conduttore.

Quindi, l’esercizio pubblico si confermava essere il punto fermo delle indagini poiché, oltre ad essere un luogo dove diversi assuntori si recavano per consumare la cocaina con il bene placido del proprietario indagato, si è rivelato essere il fulcro dello spaccio della medesima sostanza, sia da parte di soggetti mesagnesi che di altri dei vicini comuni di Torre Santa Susanna e Cellino San Marco.

Tra i soggetti mesagnesi attivi nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti è emerso anche un noto giovane pregiudicato, il quale, tra l’altro, unitamente ad altri soggetti, si è reso responsabile di due gravissime aggressioni provocando alle vittime gravi lesioni, una delle quali armato di pistola come oggetto contundente, oltre che per incutere timore, mentre l’altra avveniva in pieno centro cittadino, nelle pertinenze di un’attività commerciale, alla presenza anche di minori.

Le motivazioni sono riconducibili agli atteggiamenti ostentatamente aggressivi e violenti messi in atto sistematicamente nel centro cittadino da uno degli arrestati e dai soggetti a lui vicini, non escludendosi che potessero essere collegate a contesti inerenti alle sostanze stupefacenti.

Le indagini si sono dipanate attraverso una serie di attività di osservazione, eseguite anche a mezzo di TLC ( telecomunicazione) nonché di appostamento e di pedinamenti, confluite in diversi sequestri amministrativi a riscontro delle cessioni con la conseguente segnalazione di numerose persone alla competente Autorità Amministrativa, oltre che in singole operazioni di polizia che hanno portato al sequestro di sostanze stupefacenti e alla denuncia di taluni indagati, alcuni anche in stato di arresto, sopresi in flagranza in occasione dei diversi episodi di trasporto ed illecita detenzione di cocaina.

Dall’altra parte, gli indagati per eludere le investigazioni della polizia, utilizzavano piattaforme social con scambio di messaggi caratterizzati da frasi e parole convenzionali come: “sigarette”, “carica batteria”, oppure “medicina” per indicare la rispettiva sostanza stupefacente o anche “il dottore” per indicare il rispettivo approvvigionatore.

Le risultanze degli accertamenti venivano rassegnate dal Commissariato di Polizia di Stato di Mesagne all’Autorità Giudiziaria titolare delle indagini che, facendole proprie, richiedeva ed otteneva dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione delle misure cautelari de quo per i citati reati.

Infine, nel corso dell’esecuzione, venivano rinvenute e sequestrate diverse dosi di sostanza stupefacente per un peso complessivo di circa 240gr tra cocaina e hashish e oltre 10.000 euro in contanti.

Due dei soggetti destinatari della misura cautelare sono stati arrestati in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio e per uno di questi, già destinatario della misura degli arresti domiciliari, il PM ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Brindisi.

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