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Arrestato in Francia il fondatore di Telegram Pavel Durov

Pavel Durov, il fondatore e amministratore dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato sabato sera all'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi.

Arrestato in Francia il fondatore di Telegram Pavel Durov.

Pavel Durov, il fondatore e amministratore dell’app di messaggistica Telegram, è stato arrestato sabato sera all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. Questo arresto ha scosso il mondo della tecnologia e ha sollevato un dibattito globale sulle responsabilità delle piattaforme digitali nella gestione dei contenuti illegali. La magistratura francese ha accusato Durov di essere complice delle attività illecite che avvengono su Telegram, un’app che si è guadagnata una reputazione controversa a causa della sua scarsa moderazione dei contenuti e della sua politica di non collaborare con le forze dell’ordine.

L’App di messaggistica Telegram

Telegram è una delle app di messaggistica più utilizzate al mondo, con circa 950 milioni di utenti. Di questi, circa 40 milioni si trovano nell’Unione Europea, mentre il resto è distribuito in tutto il globo, con una particolare concentrazione nelle repubbliche dell’ex Unione Sovietica, come Russia e Ucraina. L’app permette di effettuare conversazioni private tra due persone, ma è anche nota per i suoi gruppi, che possono raggiungere i 200.000 partecipanti, e per i canali, utilizzati anche da istituzioni pubbliche in diversi paesi per comunicare con i cittadini.

Chi è Pavel Durov

Durov, 39 anni, nato in Russia, vive a Dubai, dove ha sede Telegram, e possiede una doppia cittadinanza emiratina e francese. È diventato famoso nel 2006 quando ha co-fondato VK, il social network più popolare in Russia. Tuttavia, ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di consegnare i dati degli utenti ucraini all’intelligence russa. Questo rifiuto ha segnato l’inizio della sua distanza dalla politica russa, ma nonostante questo, diversi politici e media russi hanno criticato duramente la Francia per il suo arresto.

L’arresto di Durov è avvenuto mentre si trovava a bordo del suo jet privato, di ritorno dall’Azerbaijan. La Russia ha reagito prontamente, con l’ambasciata russa a Parigi che ha richiesto un incontro con Durov, lamentandosi della scarsa collaborazione del governo francese, che ha negato la richiesta. Questa reazione evidenzia la tensione diplomatica tra la Russia e la Francia in merito a questa vicenda.

Negli ultimi dieci anni, Telegram ha costruito la sua popolarità su quattro pilastri fondamentali: la possibilità di creare e mantenere gruppi molto grandi, l’iscrizione anonima (senza nemmeno dover fornire un numero di cellulare), la crittografia end-to-end che protegge le comunicazioni tra mittente e destinatario, e la ferma resistenza dell’azienda a collaborare con i governi e le forze dell’ordine per la rimozione di contenuti. Questa filosofia aziendale è stata giustificata da Durov come una difesa della libertà di espressione, ma ha anche trasformato Telegram in un rifugio sicuro per attività illegali.

Nonostante le linee guida della piattaforma vietino espressamente contenuti come la pornografia illegale e gli appelli alla violenza, Telegram è diventato un luogo dove questi materiali proliferano. La mancanza di moderazione ha permesso la diffusione di campagne di disinformazione, lo spaccio di sostanze stupefacenti, truffe e altre attività illecite. Questa situazione ha attirato l’attenzione delle autorità di diversi paesi, che hanno iniziato a considerare Telegram non solo come una piattaforma di messaggistica, ma anche come un potenziale strumento per la criminalità.

L’arresto di Durov segna un punto di svolta nelle relazioni tra i governi e le grandi piattaforme digitali.

Finora, molte di queste aziende hanno goduto di una relativa impunità, protette dalla complessità della legislazione internazionale e dalla loro natura globale. Tuttavia, l’arresto del fondatore di Telegram potrebbe segnare l’inizio di una nuova era in cui i governi saranno più determinati a chiedere conto ai dirigenti delle aziende tecnologiche delle attività che avvengono sulle loro piattaforme.

Il caso di Durov solleva importanti questioni etiche e legali riguardo alla responsabilità delle piattaforme digitali. Se da un lato la protezione della privacy e della libertà di espressione sono valori fondamentali, dall’altro è necessario trovare un equilibrio per prevenire l’abuso di queste piattaforme a fini criminali. L’esito di questo caso potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Telegram, ma per l’intero settore tecnologico.

Arrestato in Francia il fondatore di Telegram Pavel Durov

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