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Arrestate a Cassano d’Adda 5 persone per sequestro a scopo di estorsione e rapina

L'attività investigativa ha consentito di riscontrare le dichiarazioni rese dalla vittima, nonché di identificare i soggetti responsabili dei reati ascritti.

Arrestate a Cassano d’Adda 5 persone per sequestro a scopo di estorsione e rapina.

Milano. Lo scorso 14 agosto, nei territori di Cassano d’Adda (MI) e Canonica d’Adda (BG), i militari della Compagnia Carabinieri di Pioltello hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano sul conto di 5 soggetti (3 italiani di 20 e 23 anni e 2 albanesi di 20 e 22 anni), per i reati di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina in concorso.

Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini avviate dalla Stazione CC di Vaprio d’Adda (MI) e tempestivamente sviluppate dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Pioltello a seguito di denuncia sporta, lo scorso 11 agosto 2023, da un 17enne presso il citato Comando Stazione, che hanno consentito di accertare che i predetti, a vario titolo:

– lo scorso 9 agosto, presso un pub di Cassano d’Adda, avvicinavano la vittima, impossessandosi dietro minaccia verbale di una felpa e di denaro contante in suo possesso;

– il successivo 11 agosto, presso una pizzeria di Vaprio d’Adda, avvicinavano nuovamente il minore, nella circostanza in compagnia di un amico e, dopo essersi impossessati di denaro contante sotto minaccia di un cric, lo prelevavano con forza e lo conducevano a bordo di autovettura in una località esterna all’abitato di Cassano d’Adda, intimandogli di provvedere al pagamento della somma di € 1.000,00, salvo poi rilasciarlo a Canonica d’Adda ove, a piedi, faceva rientro a Vaprio d’Adda.

L’attività investigativa, sviluppatasi a partire dall’escussione di testimoni e persone informate sui fatti, suffragata dall’acquisizione di filmati dei sistemi di videosorveglianza del territorio, ha consentito di riscontrare le dichiarazioni rese dalla vittima, nonché di identificare i soggetti responsabili dei reati ascritti.

I 3 soggetti Italiani fermati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale “San Vittore” di Milano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria del capoluogo, mentre un quarto indagato, di origine albanese resosi inizialmente irreperibile, veniva localizzato a Monza e a seguito di mirate attività investigative si costituiva pochi giorni dopo presso la citata casa circondariale.

L’ultimo indagato, nel frattempo rifugiatosi nel proprio paese d’origine per sfuggire alla misura cautelare, è stato rintracciato, nei giorni scorsi a Tirana grazie alla collaborazione della polizia albanese ed è lì attualmente detenuto in attesa di essere estradato in Italia.

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