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Alta tensione a Bologna: scontri tra centrodestra e sinistra infiammano la campagna elettorale

Tra violenti disordini in piazza e polemiche su centri sociali e manifestazioni neofasciste, la campagna elettorale per le Regionali in Emilia-Romagna si chiude in un clima di forti tensioni e accuse reciproche tra i principali schieramenti.

Alta tensione a Bologna: scontri tra centrodestra e sinistra infiammano la campagna elettorale.

In questi giorni di campagna elettorale per le elezioni regionali in Emilia-Romagna, Bologna è teatro di uno scontro politico aspro e senza esclusione di colpi, culminato nelle violenze che hanno scosso la città durante lo scorso fine settimana. Gli episodi di disordine, nati dall’incontro tra i collettivi antifascisti e le forze dell’ordine, hanno messo ulteriormente in luce la forte polarizzazione tra centrodestra e centrosinistra e hanno alimentato nuove tensioni a livello nazionale. La vicenda, partita come un fatto di cronaca locale, si è rapidamente trasformata in un tema di dibattito e attacco politico, coinvolgendo figure di spicco da entrambi gli schieramenti e attirando commenti accesi da ogni parte.

Salvini e il Centrodestra contro i Centri Sociali

Uno dei punti caldi del dibattito riguarda il ruolo dei centri sociali, che Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha definito “covi di criminali e zecche rosse” e ne ha chiesto la chiusura immediata. Salvini ha attaccato la sinistra e in particolare la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, accusata di mantenere il silenzio di fronte agli episodi di violenza. La posizione del centrodestra è stata compatta, con altri leader come Maurizio Gasparri di Forza Italia che hanno rafforzato le critiche alla sinistra, sostenendo che le prese di posizione della Schlein starebbero portando il Paese “alle soglie del brigatismo”.

Anche Fratelli d’Italia si è unito al coro, denunciando un atteggiamento “permissivo” della sinistra verso la violenza, e il vicesegretario leghista Andrea Crippa ha proposto una legge per la chiusura dei centri sociali, intensificando il dibattito sulla questione della sicurezza pubblica e dell’ordine. Non da meno, i sindacati delle forze dell’ordine hanno espresso il loro disappunto sulla gestione della situazione in piazza, chiedendo maggiori misure di protezione per il personale schierato in eventi potenzialmente rischiosi.

Le Critiche del Centrosinistra e la risposta di Matteo Lepore

Dall’altro lato dello spettro politico, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha risposto duramente, criticando la gestione dell’ordine pubblico da parte del governo e accusando l’esecutivo di aver “mandato le camicie nere a Bologna” — un’accusa forte che fa riferimento al passato fascista dell’Italia e richiama alla memoria la repressione del dissenso. Lepore ha anche incalzato la premier Giorgia Meloni, sostenendo che dovrebbe concentrarsi sulle reali necessità della regione, come il supporto alle aree colpite dalle recenti alluvioni, piuttosto che intervenire su episodi di disordine.

Lepore non è stato l’unico a esprimere preoccupazione. Michele De Pascale, candidato alla presidenza della regione per il centrosinistra, ha denunciato la concessione di permessi a organizzazioni neofasciste, proponendo una linea più dura con lo scioglimento di tali gruppi e il divieto di manifestazioni che promuovano l’apologia del regime fascista. Sulla stessa linea, Elly Schlein ha criticato il luogo scelto per la manifestazione dell’estrema destra, troppo vicino alla stazione di Bologna, un simbolo tragico per la città a causa dell’attentato del 1980, una ferita ancora aperta per il Paese.

Il “No Meloni Day” e la nuova escalation di tensioni

A rendere ancora più teso il clima politico, i manifesti affissi a Bologna per la manifestazione di protesta contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in programma per venerdì e battezzata “No Meloni Day”. La grafica dei manifesti mostra il volto della premier e della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, coperti da una mano rossa, un’immagine che Forza Italia ha definito intimidatoria e che ha spinto molti esponenti del centrodestra a chiedere al centrosinistra di prendere le distanze dall’iniziativa.

Nel frattempo, si intensifica il conflitto tra Casapound e l’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Casapound ha dichiarato di voler continuare le proprie manifestazioni, denunciando uno “stantio antifascismo istituzionale” che cercherebbe di mettere a tacere le loro posizioni. L’ANPI ha risposto prontamente, affermando che non si lascerà intimidire, a sostegno dei valori antifascisti della città di Bologna, decorata con la Medaglia d’Oro per la Resistenza.

Prospettive elettorali

A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale, prevista per lunedì sera con la partecipazione dei vertici del centrodestra al fianco della candidata Elena Ugolini, il clima appare ormai segnato da una polarizzazione senza precedenti.

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