Alluvione in Emilia Romagna, cala ancora il numero delle persone accolte nelle strutture di protezione
Confermata l'allerta gialla per criticità idraulica e idrogeologica
Alluvione in Emilia Romagna, cala ancora il numero delle persone accolte nelle strutture di protezione.
Continua l’attività di assistenza alla popolazione coinvolta nelle alluvioni e le frane che hanno colpito l’Emilia Romagna. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 1.086 (42 in meno rispetto a ieri) di cui 104 minori: 1 in provincia di Rimini, 276 in quella di Forlì-Cesena, 552 in quella di Ravenna, 257 in quella di Bologna.
Sono 761 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 310 in modo parziale e 451 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 206 (89 parzialmente e 117 totalmente); 332 nel forlivese-cesenate (109 parzialmente e 223 totalmente); 177 nel ravennate (106 parzialmente e 71 totalmente); 46 nel riminese (6 parzialmente e 40 totalmente).
Non si ferma l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori. Al momento si confermano 758 frane principali, oltre a migliaia di micro-frane attive: 351 in provincia di Forlì-Cesena; 248 in provincia di Ravenna; 120 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 13 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena.
Prosegue anche per mercoledì 31 maggio l’allerta gialla per criticità idraulica e idrogeologica. Sono infatti previsti temporali pomeridiani sparsi e di breve durata, più probabili sui rilievi appenninici e sul settore orientale, che potranno essere localmente anche intensi e accompagnati dai tipici effetti associati (grandine, fulmini e raffiche di vento).
La possibilità di temporali anche sulle zone interessate dalle recenti alluvioni giustifica l’allerta gialla in quanto restano condizioni di criticità idraulica localizzate nella pianura bolognese (in particolare lungo il corso dell’Idice, a Budrio, Molinella e Medicina), ravennate e forlivese.
Confermato anche lo stato di allerta gialla per frane nelle zone collinari centro-orientali della regione per il permanere di condizioni favorevoli all’evoluzione dei dissesti innescatisi nelle ultime settimane.
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