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Addio a Stocchetto, inventore del Negroni Sbagliato

Se n’è andato a 86 anni Mirko Stocchetto, il titolare dello storico bar Basso, tra viale Abruzzi e via Plinio.
Una carriera dietro il bancone e un errore che lo ha reso celebre: a lui si deve, infatti, l’invenzione del Negroni Sbagliato.

L’apprendistato a Venezia, sotto la guida di Giuseppe Cipriani nel suo Harry’s bar, a servire clienti internazionali. Poi intercettò gli anni d’oro di Cortina d’Ampezzo e giunse, infine, a Milano. Rilevò il bar Basso facendolo diventare un punto di riferimento tra i locali della città, insensibile alle mode passeggere della movida milanese e tuttora unico nel suo genere.

Sono decine i cocktail creati negli anni da Stocchetto, basti citare la sua personale variazione sul tema del prosecco: purea di fragole, invece che di pesche, ed ecco il Rossini, ispirato dal famoso Bellini di Cipriani. Ma la sua creazione più famosa nacque da uno sbaglio, e anche in questo caso c’entrano le bollicine. Siamo nel 1968, nel suo bar Basso, e Stocchetto è alle prese con un Negroni: un terzo di vermut rosso, un terzo di bitter Campari, un terzo di gin. La mano gli finisce però su una bottiglia di Ferrari, e al posto del gin versa dello spumante brut. Prepara un Negroni sbagliato: non farà altro per molti anni a venire.

Il cocktail diventa in breve tempo una specialità del locale e, in seguito, una vera e propria leggenda, che esce dal bar Basso per invadere Milano e poi l’Italia intera. Oggi è un classico intramontabile, e il bar Basso, dopo la chiusura per lutto, continuerà a servirlo ai suoi clienti.

Articolo di Cecilia Canzian
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