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A 7 anni rimane in coma dopo appendicectomia. L'amore per la divisa e la richiesta alle Forze dell'Ordine fatta come solo una mamma può fare.

Cologno Monzese 24 settembre 2017 – Emanuele Lo Bue è in coma neurovegetativo dal 2007, a seguito della complicazione di una appendicectomia.

Emanuele Lo Bue il 28 settembre compie 17 anni, da allora versa in stato di coma neurovegetativo, la mamma Eleonora si prende cura del piccolo Emanuele, oramai un ragazzo, da sempre, con amore, con passione, con dedizione, con delicatezza, come solo il cuore di una mamma sa e può fare.

Emanuele ne ha passate tante da allora, dal 2007 infinite le difficoltà affrontate, infinite le difficoltà che la mamma Eleonora e la famiglia hanno affrontato e superato.

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Emanuele ancor prima del coma guardava con passione, ammirava e sognava una divisa, la sua attrazione e la volontà verso le Forze dell’Ordine gli hanno permesso di affrontare molte cose, la mamma Eleonora raggiunta al telefono ci confida: “Emanuale non può muoversi, è da anni su un lettino, non ha molti modi di interagire, ma l’amore per le Forze dell’Ordine creano in lui uno stato di benessere immediato, lo rendono felice” – continua Eleonora – “il suo umore cambio radicalmente” – una mamma questo lo sa – “per Emanuele incontrare un agente o un carabiniere è la cosa più bella del mondo”.

Non possiamo che non essere concordi con Eleonora, Ema da 10 anni in coma neurovegetativo, pochi gli stimoli che il ragazzino possa provare durante ogni giornata, a parte l’immnso amore della mamma Eleonora, la cura delle persone vicine alla famiglia e la famiglia di Ema.

Certo, una normale vita di un bimbo, di un ragazzo, quanti gli stimoli per crescere?
10 anni per un bambino sono una immensità di emozione, di eventi, di cambiamenti, di crescita.

Uno dei periodi forse più belli e costruttivi, dove tutto è meraviglia e dove la presenza di persone amate è l’essenziale.

Per Emanuele questo purtroppo non è stato possibile, su un lettino da quando aveva 7 anni, 10 anni di come neurovegetativo.

La passione per l’Arma dei Carabinieri lo ha portato nel cuore dei Carabinieri tanto che a Bresso è stato passeggero d’onore di un elicottero dei carabinieri.

Emanuaele fu insignito del titolo di Carabineire Onorario dall’Arma stessa, una passione per i carabinieri, la sua, che lo ha accompagnato fin da piccolo e che oggi i suoi genitori stanno cercando di coltivare grazie anche alla passione con cui le Forze dell’Ordine seguono la sua storia.

La passione per la divisa e per le Forze dell’Ordine (oltre all’Arma dei Carabinieri) gli da probabilmente quel sorriso e quella speranza nel cuore che ogni bimbo e ogni uomo dovrebbe avere, speranza per lui certamente più difficile, visto lo stato in cui versa da anni.

Ma questo è certo, la divisa a Ema lo rende più felice, lo rende più vitale, lo emoziona e questa è la cosa più bella, più importante.

Perchè la realtà è che la vita è emozioni, la vita sono le emozioni.

Allora facciamo coro alla voglia di mamma Eleonora : “Venite a trovarlo: una volta al mese a settimana, quando volete, fatelo col cuore, Ema non ha bisogno di visite forzate, Ema desidera passare anche solo 5 minuti con un rappresentante delle Forze dell’Ordine, una divisa con dentro un cuore, perchè solo un cuore può emozionare il mio Emanuele, una divisa per lui è un gesto d’amore, lo rende vivo, è vita” .

Articolo di Lorenzo Chiaro

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