Cremona: sgominata banda di assaltatori di bancomat e aziende, sei arresti.
I Carabinieri di Cremona hanno eseguito sei arresti e quattro perquisizioni. La banda, con base tra Cremona e Foggia, pianificava assalti con esplosivi e furti in aziende.
Cremona: sgominata banda di assaltatori di bancomat e aziende, sei arresti.
Una complessa e articolata operazione dei Carabinieri di Cremona ha portato all’arresto di sei uomini, appartenenti a una banda specializzata in assalti a bancomat e furti in aziende e logistiche. L’intervento è stato eseguito all’alba di giovedì 6 novembre, su disposizione della Procura della Repubblica di Cremona, che ha coordinato le indagini del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo.
I militari, coadiuvati dai Comandi Provinciali di Foggia, Pescara e Mantova, dalle Compagnie di Cremona e Casalmaggiore e dalle unità cinofile antiesplosivo di Orio al Serio e Modugno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Cremona nei confronti di sei soggetti, di età compresa tra 40 e 61 anni, tutti pregiudicati o con precedenti penali. Due risiedevano nel Cremonese, ma erano di origine foggiana, mentre quattro erano residenti in provincia di Foggia. Un settimo membro del gruppo è ancora ricercato.
Contestualmente, sono stati eseguiti quattro decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati. Le persone coinvolte sono ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati predatori, in particolare assalti a sportelli bancomat con esplosivo e furti in aziende. Due di loro sono stati inoltre indagati per tentato furto aggravato, ricettazione, danneggiamento e detenzione di esplosivi, in relazione all’assalto al bancomat della Cassa Padana di Cella Dati (CR), avvenuto nella notte del 1° febbraio 2025.
L’assalto, realizzato con due ordigni artigianali detti “marmotte”, non aveva avuto successo grazie alla resistenza dello sportello bancomat, che conteneva oltre 27.000 euro. Tuttavia, le esplosioni avevano causato gravi danni alla filiale e costretto la banda alla fuga.
Le indagini dei Carabinieri, avviate dopo il tentato furto, hanno permesso di individuare le auto utilizzate, tra cui un’Alfa Romeo rubata, e di accertare che un secondo veicolo, utilizzato come “staffetta”, apparteneva a un soggetto collegato agli indagati. Attraverso pedinamenti, intercettazioni e analisi dei tabulati telefonici, i militari hanno ricostruito la rete criminale, scoprendo una struttura organizzata con ruoli precisi e metodi paramilitari.
La banda disponeva di utenze telefoniche intestate a prestanome, radio ricetrasmittenti, e garage e capannoni utilizzati come basi logistiche per nascondere auto rubate ed esplosivi. Alcuni membri avevano persino acquistato un camion intestato fittiziamente per trasportare il bottino dei colpi. Estremamente cauti, i componenti distruggevano telefoni e schede SIM dopo ogni operazione e si incontravano solo di persona, in luoghi ritenuti sicuri.
Le indagini hanno anche collegato la banda ad altri due episodi: un tentato furto in un bancomat di una casa di cura in provincia di Verona e il furto consumato di una cassaforte bancaria a San Marino, contenente 45.000 euro, avvenuto nel maggio scorso.
Durante le perquisizioni, i Carabinieri hanno sequestrato cellulari, SIM, radio ricetrasmittenti, due jammer, una sega circolare, una “marmotta” artigianale e arnesi da scasso. Due degli arrestati sono stati bloccati in provincia di Pescara mentre si spostavano, grazie all’intervento tempestivo delle pattuglie dei Comandi locali.
I sei uomini sono stati condotti nelle carceri di Cremona, Foggia e Pescara, mentre il settimo è ancora latitante. L’indagine, ancora nella fase preliminare, proseguirà per accertare le responsabilità individuali e l’eventuale coinvolgimento di altri complici.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

