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Rende: 40enne arrestato per porto abusivo di un fucile a canne mozze e minaccia grave

In pieno giorno, l’uomo si presentava presso un noto esercizio pubblico e, mediante l’utilizzo di un fucile “a canne mozze”, minacciava il titolare della predetta attività per futili motivazioni, esplodendo persino due colpi verso la vetrata del locale.

Rende: 40enne arrestato per porto abusivo di un fucile a canne mozze e minaccia grave

Il 27 settembre 2024 i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Rende, in collaborazione con personale della Stazione Carabinieri di Mendicino, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza, a carico di un quarantenne originario di Cosenza ma abitante nel Comune di Mendicino (CS), perché resosi responsabile del reato di porto d’arma abusivo e minaccia grave in danno di un imprenditore.

Rende: 40enne arrestato per porto abusivo di un fucile a canne mozze e minaccia grave

I fatti sono avvenuti nel Comune di Rende agli inizi del mese di agosto, quando – in pieno giorno – l’uomo si presentava presso un noto esercizio pubblico ubicato nei pressi della centralissima chiesa “San Carlo Borromeo” e, mediante l’utilizzo di un fucile “a canne mozze”, minacciava il titolare della predetta attività per futili motivazioni, esplodendo persino due colpi verso la vetrata del locale.

Le indagini esperite nell’immediatezza permettevano ai Carabinieri della locale Compagnia di addivenire – già nella stessa giornata dei fatti – all’identificazione dell’autore, ricostruendo dettagliatamente l’evento delittuoso e raccogliendo prove che hanno consentito al Giudice per le Indagini Preliminari di emettere – su richiesta della competente Procura della Repubblica – la suddetta misura cautelare di tipo custodiale.

Rende: 40enne arrestato per porto abusivo di un fucile a canne mozze e minaccia grave

L’uomo, rintracciato presso la propria abitazione di Mendicino, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Al riguardo si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato, che lo stesso è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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