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Rivolta nel carcere di Como dopo un tentativo di evasione: quattro feriti, grave un detenuto. Maxi intervento delle forze dell’ordine.

Tensione altissima al “Bassone”: un agente sarebbe stato assediato dai detenuti, diverse squadre antisommossa inviate da Milano e altri istituti lombardi.

Rivolta nel carcere di Como dopo un tentativo di evasione: quattro feriti, grave un detenuto. Maxi intervento delle forze dell’ordine.

Momenti di altissima tensione nel carcere del Bassone di Como, dove nella giornata di giovedì si è verificata una violenta rivolta scaturita da un tentativo di evasione fallito. Il bilancio finale parla di quattro feriti: un detenuto in condizioni gravi, trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale San Gerardo di Monza, e tre agenti della Polizia penitenziaria con contusioni lievi, accompagnati in codice verde all’ospedale Sant’Anna di Como.

Secondo una prima ricostruzione, la sommossa sarebbe esplosa nel primo pomeriggio, dopo che un detenuto avrebbe cercato di evadere dalla struttura di via Bassone. Durante i concitati momenti che hanno seguito il tentativo di fuga, un agente sarebbe stato costretto a rifugiarsi in uno sgabuzzino per evitare l’aggressione di alcuni detenuti inferociti. L’episodio è rapidamente degenerato in una vera e propria rivolta interna, con un numero imprecisato di reclusi coinvolti.

L’intervento delle forze dell’ordine e il ferimento del detenuto

Nel tardo pomeriggio, nel piazzale esterno della casa circondariale si sono radunati numerosi mezzi di soccorso: una decina di ambulanze, squadre dei vigili del fuoco, pattuglie di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Intorno all’istituto è stato disposto un imponente cordone di sicurezza.
Il detenuto ferito in modo grave sarebbe rimasto schiacciato tra le ante di un cancello metallico, riportando un trauma toracico. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Monza, dove è ricoverato in prognosi riservata.

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) ha reso noto in serata che “l’ordine è stato ripristinato in tempi brevi, grazie al tempestivo ed efficace intervento del personale del Corpo di Polizia penitenziaria, che ha agito immediatamente riportando la situazione sotto controllo senza ulteriori criticità”. L’allarme è rientrato quando tutte le sezioni della struttura sono tornate sotto il pieno controllo.

Sovraffollamento cronico e carenza di personale

Il carcere del Bassone è da tempo al centro delle denunce dei sindacati di categoria per il cronico sovraffollamento. A luglio, i dati ufficiali indicavano la presenza di 424 detenuti a fronte di una capienza massima di 265.
“La situazione è ormai insostenibile – ha dichiarato il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio -. Il sistema penitenziario versa in una profondissima emergenza che perdura da troppo tempo, senza che si intravedano misure idonee a fronteggiarla. A livello nazionale abbiamo oltre 63.500 detenuti per soli 46.304 posti disponibili; in Lombardia, 9.000 reclusi stipati in 5.734 posti, gestiti da appena 3.682 agenti, quando ne servirebbero almeno 6.000”.

Il sindacato Osapp, per voce del segretario generale Leo Beneduci, ha aggiunto che “le tensioni nel carcere di Como andavano avanti da oltre una settimana e che si sono registrate gravi disattenzioni da parte del Provveditore regionale, di cui si auspica un necessario avvicendamento”. “Questa situazione – ha proseguito – corrisponde a quella di numerosi istituti penitenziari, in cui i detenuti hanno preso in mano l’andamento del carcere. In tal modo non sono garantite né la sicurezza né l’incolumità del personale, né tantomeno l’interesse della collettività esterna al carcere, dove i detenuti, per nulla recuperati, rientrano”.

“Personale penitenziario in serio pericolo”

A denunciare la gravità della situazione è anche Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Fsa Cnpp-Spp: da tempo denunciamo un clima di crescente tensione nelle carceri italiane. Questa rivolta rischia di essere solo la prima di una nuova escalation di violenze”.

Secondo Di Giacomo, la gestione dell’emergenza non può più essere affidata solo ai gruppi operativi mobili, ma esorta lo Stato a riprendere il controllo delle carceri, che oggi appare sempre più nelle mani di gruppi criminali.

Precedenti e clima esplosivo

Nei giorni scorsi all’interno del carcere comasco si erano già verificati episodi di tensione, tra cui un materasso incendiato e tre agenti aggrediti e costretti a ricorrere alle cure mediche. “Quanto accaduto era prevedibile – ha affermato Domenico Benemia, segretario Uilpa per la Lombardia –. Servono più uomini, una gestione più efficiente delle risorse e una riforma complessiva del sistema penitenziario”.

Anche il segretario generale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Donato Capece, ha definito la condotta dei detenuti irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Lombardia sono ad alta tensione. Auspichiamo interventi urgenti”.

Una nuova emergenza anche altrove

Mentre al Bassone la calma tornava lentamente, nel carcere di Torre del Gallo, a Pavia, si è registrato un nuovo suicidio: un detenuto nordafricano di 30 anni si è tolto la vita impiccandosi nel locale docce. Un episodio che, ancora una volta, mette in luce la crisi profonda dell’intero sistema carcerario italiano, sempre più segnato da violenza, sovraffollamento e disperazione.

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