Como, spaccio di cocaina a domicilio: arrestati due marocchini con droga, contanti e bici sospette
Due marocchini arrestati a Como per spaccio di cocaina: operavano in delivery con auto a noleggio. Sequestrati droga, soldi e biciclette sospette.
Como, spaccio di cocaina in delivery: arrestati due marocchini in auto a noleggio. Sequestrata droga, denaro e biciclette sospette.
Como, 16 luglio 2025 – Due giovani cittadini di origine marocchina sono stati arrestati dalla Polizia di Stato di Como per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, al termine di un’operazione di osservazione e controllo coordinata dalla Squadra Mobile, nell’ambito dei servizi di contrasto allo spaccio nella provincia lariana. I due, rispettivamente di 23 e 26 anni, sono stati colti in flagranza di reato mentre consegnavano dosi di cocaina “a domicilio”, sfruttando un sistema di delivery su auto a noleggio nelle zone di Erba (CO) e in diverse località limitrofe.
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Un sistema di spaccio rodato e organizzato
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due soggetti – entrambi con precedenti specifici legati al traffico di droga – gestivano due reti indipendenti ma ben organizzate di spaccio, operando con estrema discrezione per evitare i controlli. Il primo, 23 anni, regolarmente soggiornante in Italia e residente a Garbagnate Milanese (MI), utilizzava una Ford Kuga a noleggio per i suoi spostamenti. Il secondo, 26 anni, domiciliato a Castelmarte (CO) e irregolare sul territorio nazionale, usava anch’egli auto prese a noleggio per effettuare le consegne.
Gli agenti della Squadra Mobile, suddivisi in due gruppi operativi, hanno tenuto sotto controllo i movimenti dei sospettati per diversi giorni. Dopo aver raccolto sufficienti indizi e documentato i contatti e le modalità di consegna, è scattato il blitz.
Bloccati durante le consegne: cocaina nascosta sotto il cruscotto
Durante l’operazione, entrambi i soggetti sono stati bloccati mentre si trovavano a bordo delle rispettive vetture, intenti presumibilmente a effettuare nuove consegne. Le perquisizioni hanno subito dato esito positivo:
- Il 23enne è stato trovato in possesso di quasi 16 grammi di cocaina, suddivisi in 20 dosi confezionate e termosaldate, nascoste sotto il piantone dello sterzo della sua Ford Kuga. Inoltre, aveva con sé 180 euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio.
- Il 26enne aveva con sé mezzo grammo di cocaina suddiviso in piccole dosi, oltre a quasi 500 euro in contanti. Tuttavia, è stato nella sua abitazione di Castelmarte che gli agenti hanno trovato il grosso della sostanza: 13 grammi di cocaina già confezionati in 15 palline termosaldate, 1800 euro in contanti, e tutto il materiale necessario per il confezionamento, come bilancini di precisione, bustine e sigillatrici.
Un deposito di biciclette sospette
Durante la perquisizione domiciliare a Castelmarte, i poliziotti hanno anche scoperto una grande quantità di biciclette accatastate in una stanza, di provenienza ancora da accertare. Le forze dell’ordine stanno ora verificando se si tratti di refurtiva o materiale collegato ad altri reati, aprendo un ulteriore fronte investigativo.
Arrestati in flagranza: processi per direttissima
Entrambi i soggetti sono stati condotti in Questura. In base alle prove raccolte e ai precedenti penali specifici per reati analoghi, i due sono stati formalmente arrestati con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il Pubblico Ministero di turno ha disposto il trattenimento in camera di sicurezza, in attesa del processo per direttissima. Le udienze sono state fissate per la mattina di oggi: alle 11:00 per il 23enne di Garbagnate Milanese e alle 12:30 per il 26enne di Castelmarte.
Una rete di spaccio moderna: consegne rapide e nessuna base fissa
L’indagine ha messo in luce una modalità sempre più diffusa nel mondo dello spaccio: la droga a domicilio, con sistemi agili, privi di basi operative stabili, per eludere i controlli. L’uso di auto a noleggio e il contatto con i clienti tramite appuntamenti organizzati in anticipo rende più difficile l’individuazione dei pusher, costringendo le forze dell’ordine a indagini lunghe e complesse.
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