Como, rubavano, smontavano auto e rivendevano i pezzi: misure cautelari per nove persone
Scoperto a Cantù un terreno agricolo adibito ad auto-demolitore
Como, rubavano, smontavano auto e rivendevano i pezzi: misure cautelari per nove persone.
Martedì 7 giugno, nell’ambito di un’operazione coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Como, la Polizia ha disposto misure cautelari per nove persone. Questi, facenti parti di un gruppo criminoso, erano dediti alla smontaggio di automobili. Il fine era quello di rivenderne le parti commercializzabili.
Si tratta di quattro persone di origine italiana e cinque stranieri, domiciliati in Brianza, nel Lariano e nel Comune di Milano. Contestualmente, sono state operate 13 perquisizioni a vari immobili, tra appartamenti e capannoni industriali. Inoltre sono stati sequestrati quattro depositi industriali e quattordici veicoli appartenenti ai membri dell’associazione a delinquere.
Le indagini
Le investigazioni della Squadra di Polizia Giudiziaria del compartimento della Polizia Stradale di Milano prendevano spunto da un’attività di analisi avente oggetto i furti di una particolare marca di veicoli, perpetrati nel territorio di Milano, tramite la quale si appurava che gli ultimi segnali di vita delle vetture trafugate erano per lo più rintracciabili nel territorio di Cantù.
Da lì, una dediziosa serie di servizi di osservazione e una sapiente raccolta di informazioni sul campo portavano gli investigatori ad individuare un sito, di proprietà di due fratelli. Qui. un terreno agricolo era trasformato in un vero e proprio auto-demolitore. La struttura, clandestina, era la destinazione finale di buona parte delle auto rubate a Milano.
L’inizio dell’attività di video-sorveglianza ha permesso di identificare quattro soggetti, incaricati di procacciare le auto. Il cliente, titolare di un’auto-officina, rivendeva poi le parti ricavate dall’attività di smontaggio. Un fiancheggiatore di quest’ultimo, aveva allocato a suo nome di magazzini dove i veicoli venivano smontati e stipati prima del loro trasferimento all’estero, direzione Est Europa.
Alcuni risultati del lavoro delle Forze dell’Ordine
Durante le investigazioni, svolte tra maggio e giugno dello scorso anno, veniva documentato il riciclaggio di circa un’ottantina di veicoli, trentuno dei quali sono stati intercettati mentre venivano trasferiti o depositati. Questi sono poi stati sequestrati e restituiti agli aventi diritto.
Il giro di affari totale ammonta a circa due milioni e mezzo di euro. Resta ferma la presunzione di innocenza delle persone denunciate.
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