Cannes 76: oggi arriva l’Italia con Marco Bellocchio.
Il primo dei tre film italiani in gara per la Palma d’oro.
Oggi a Cannes arriva uno dei massimi esponenti del nostro cinema, Marco Bellocchio e il suo film Rapito. In fin dei conti ha proprio ragione Paolo Sorrentino, Bellocchio è il più giovane regista italiano, tra i più eclettici, dinamici, impavidi. Ritmo incalzante con la macchina da presa, e l’audacia nel trasporre il medesimo topic (il rapimento di Aldo Moro) su due piani linguistici dissimili, il film e la serie. Da “La Conversione” a “Rapito”, forse una piena intenzione di sovvertire il consenso, all’azione dolosa; forse sì, forse no.
Rapito è un’opera audace e potente che verte su una vicenda storica che ha attirato l’attenzione anche di Steven Spielberg.
Trama:
È la storia di Edgardo Mortara (interpretato dal giovanissimo Enea Sala); un bambino ebreo che nel 1858, a Bologna, viene sottratto alla sua famiglia. La domestica, credendolo in punto di morte, lo ha segretamente battezzato, secondo le leggi dello Stato Pontificio imponendo un’educazione cristiana. Da qui ne insorge un caso internazionale con proteste provenienti da ogni parte del mondo.
Papa Pio IX (Paolo Pierobon) risultò integerrimo riguardo la sua posizione.
Nel cast: Fabrizio Gifuni (è l’inquisitore che dà il via alla vicenda), Filippo Timi (un alto ecclesiastico) e Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi (i genitori del bambino).
Rapito di Marco Bellocchio uscirà nelle sale il 25 maggio.
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