Lamezia Terme, operazione “Joker”: tre arresti per l’incendio di due attività commerciali
L’indagine dei Carabinieri, coordinata dalla Procura di Lamezia Terme, ha portato all’identificazione dei responsabili grazie alle immagini di videosorveglianza e a un tatuaggio raffigurante il Joker.
Lamezia Terme, operazione “Joker”: tre arresti per l’incendio di due attività commerciali.
Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di tre uomini, di 29, 34 e 48 anni, residenti rispettivamente a Lamezia Terme, Falerna e Cropani.
Sono gravemente indiziati dei reati di danneggiamento seguito da incendio in concorso, in relazione ai due roghiche, nella notte del 17 maggio 2025, hanno distrutto una pasticceria e una barberia nel centro cittadino di Lamezia Terme.
L’operazione, denominata “Joker”, ha preso il nome da un tatuaggio raffigurante il volto del celebre personaggio dei fumetti, immortalato dalle telecamere e rinvenuto sul braccio di uno degli indagati, elemento che si è rivelato decisivo per la chiusura del quadro investigativo.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e condotte dai Carabinieri della Stazione di Sambiase, hanno permesso di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dei tre sospettati.
Fondamentale si è rivelata la minuziosa analisi dei filmati provenienti da decine di telecamere pubbliche e private installate nell’area cittadina, che hanno consentito di tracciare i movimenti dei presunti responsabili nelle ore immediatamente precedenti e successive agli incendi.
Durante le perquisizioni domiciliari, delegate dall’Autorità Giudiziaria, i militari hanno rinvenuto e sequestrato indumenti e calzature perfettamente corrispondenti a quelli indossati dagli autori durante i fatti, come emerso dai video.
Le indagini hanno anche evidenziato la gravità della condotta criminale, caratterizzata da spregiudicatezza e pericolo per la pubblica incolumità: in uno dei due esercizi commerciali, infatti, era presente una bombola di gas che, se coinvolta dalle fiamme, avrebbe potuto causare una deflagrazione di vaste proporzioni.
La misura cautelare è stata disposta in ragione del concreto rischio di reiterazione del reato e della personalità degli indagati, ritenuti responsabili di azioni che hanno provocato ingenti danni materiali e allarme sociale.
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