Mazzarrone: “Ti sparo con una pistola”, eseguita dai Carabinieri una misura cautelare per atti persecutori a un amante rifiutato.
Un 32enne denunciato per stalking, con provvedimento del GIP che gli impone il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi luoghi.
Mazzarrone: “Ti sparo con una pistola”, eseguita dai Carabinieri una misura cautelare per atti persecutori a un amante rifiutato.
I Carabinieri della Stazione di Mazzarrone, nell’ambito delle indagini a carico di un 32enne del posto, indagato per “atti persecutori”, hanno eseguito un provvedimento del GIP del Tribunale di Caltagirone, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, che dispone nei suoi confronti il divieto di avvicinamento alla parte offesa ed ai luoghi da quest’ultima frequentati, ad una distanza non inferiore ad almeno un chilometro.
Il provvedimento è stato adottato a seguito della querela della vittima, una mazzarronese 44enne, che da circa cinque anni aveva intrapreso una relazione sentimentale con l’uomo. Tuttavia, nel corso del tempo, il comportamento dell’uomo si è rivelato “asfissiante” per la donna, caratterizzato da morbosa gelosia, che si manifestava attraverso pedinamenti quotidiani nel tragitto casa-lavoro, continui controlli sul suo telefono cellulare, nonché denigrazioni e insulti ripetuti.
La vittima avrebbe interrotto la sua relazione con l’uomo nello scorso mese di luglio, ma i suoi tentativi di far accettare serenamente la decisione all’ex compagno non sono andati a buon fine. Il 32enne avrebbe reagito con una vera e propria smania, tempestando la donna di messaggi minatori.
La situazione per la vittima è precipitata qualche giorno prima della denuncia ai Carabinieri, quando l’uomo, al culmine dell’ennesimo tentativo di “riavvicinamento”, l’ha minacciata di morte dicendole che “… le sarebbe finita come la ragazza di Catania che è stata uccisa dal suo ex compagno…”
L’immediata attivazione dei Carabinieri ha portato all’esecuzione di una perquisizione presso l’abitazione del 32enne, scongiurando la presenza di armi da fuoco. Tuttavia, gli elementi di riscontro alla denuncia della vittima, acquisiti dai militari dell’Arma di Mazzarrone, sono stati ritenuti concreti e idonei dal GIP per l’emissione della misura cautelare.
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