Etna, spettacolare eruzione e crollo del cratere Sud-Est: nube alta chilometri, ma nessun rischio per la popolazione.
Fontane di lava e flusso piroclastico visibili da Catania. Turisti in fuga dalle pendici del vulcano. L’Ingv: “Attività conclusa, allerta rientrata”. Schifani: “Fenomeno monitorato, situazione sotto controllo”.
Etna, spettacolare eruzione e crollo del cratere Sud-Est: nube alta chilometri, ma nessun rischio per la popolazione.
Fontane di lava e flusso piroclastico visibili da Catania. Turisti in fuga dalle pendici del vulcano. L’Ingv: “Attività conclusa, allerta rientrata”. Schifani: “Fenomeno monitorato, situazione sotto controllo”.
L’Etna torna a farsi sentire e vedere, regalando uno spettacolo di potenza naturale che ha attirato l’attenzione non solo di curiosi e turisti, ma anche degli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), che hanno seguito passo dopo passo l’evolversi dell’ultima fase eruttiva.
A scatenare l’evento, secondo l’Ingv – Osservatorio Etneo di Catania, è stato un flusso piroclastico innescato dal crollo di una porzione del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est. La conseguente nube eruttiva, densa e altissima, si è sollevata per chilometri, visibile a grande distanza, dal mare fino alla città di Catania.
L’attività vulcanica, che ha visto un rapido passaggio da esplosioni stromboliane a vere e proprie fontane di lava, ha prodotto tre colate laviche principali: una in direzione sud, una verso est – ramificatasi in più bracci – e una verso nord. Secondo i dati preliminari, nessuna delle colate ha superato l’orlo della Valle del Leone, mentre il flusso piroclastico si è diretto verso nord-est, raggiungendo la parete della Valle del Bove.
Turisti in fuga: panico e video virali
Sui social, nel frattempo, sono circolati numerosi video che mostrano turisti in fuga dalle pendici del vulcano, alcuni dei quali sorpresi mentre riprendevano la nube in avvicinamento. I filmati – alcuni condivisi anche da media internazionali – mostrano persone con caschi protettivi, probabilmente accompagnate da guide autorizzate, accelerare il passo mentre sullo sfondo si alzano colonne di fumo e cenere.
Nessun rischio per la popolazione
Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha rassicurato: “Il materiale non ha superato l’orlo della Valle del Leone e non ci sono pericoli per la popolazione. La Protezione civile regionale e l’Ingv sono attivi da subito con protocolli di sicurezza e monitoraggio”. Schifani ha espresso il proprio ringraziamento agli operatori impegnati e ha assicurato che la Regione è pronta a intervenire se la situazione dovesse evolvere.
Anche il sindaco di Catania, Enrico Tarantino, ha dichiarato: “Fenomeno previsto e circoscritto. L’accesso alle aree sommitale era stato già vietato. È la nostra montagna, la conosciamo”.
L’Ingv: fase eruttiva conclusa
In serata l’Ingv ha confermato che l’attività eruttiva è rientrata. Il tremore vulcanico – che nella fase più intensa aveva raggiunto valori molto alti – è tornato su livelli bassi o medio-bassi, mentre le emissioni di cenere si sono attenuate, limitandosi a sporadiche fuoriuscite dal cratere di Nord-Est.
Il Vona, il bollettino emesso per l’aviazione civile, è stato declassato dal livello rosso al verde, segno che la situazione è sotto controllo e non vi è pericolo per il traffico aereo. L’aeroporto di Catania è rimasto sempre operativo, poiché i venti non hanno spinto la nube verso lo scalo.
Una delle eruzioni più intense degli ultimi anni
Secondo il direttore dell’Osservatorio Etneo, Stefano Branca, “era dal febbraio 2021 che non si registrava un’attività così intensa” e un evento simile risale al 2014. Si tratta della quattordicesima fase eruttiva degli ultimi mesi, un’attività che resta confinata alle quote più alte del vulcano, tra i 2.800 e i 2.900 metri.
La colata lavica che ha generato il fenomeno si è diretta nella desertica Valle del Bove, lontano dai centri abitati. Il materiale piroclastico, composto da cenere rossastra, è stato trasportato dai venti verso ovest-nord-ovest, con ricadute segnalate anche nei comuni di Cesarò (Messina) e Bronte (Catania).
Nei prossimi giorni, i vulcanologi effettueranno rilievi e una mappatura completa dei depositi al suolo. Intanto, la Protezione civile invita alla massima prudenza, sconsigliando l’accesso alle aree sommitale fino a nuovo avviso.
L’Etna ha dato spettacolo, ma nessun danno è stato registrato. L’evento, pur impressionante, è rimasto circoscritto all’area sommitale, ed è stato previsto e monitorato in tempo reale dagli esperti.
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