Catania: due misure cautelari per circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita ai danni di un’anziana
Operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania: sequestrati beni per milioni di euro, coinvolti professionisti e tecnici. Alla vittima nominato un curatore.
Catania: due misure cautelari per circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita ai danni di un’anziana.
La Polizia di Stato di Catania, su disposizione della Procura Distrettuale, ha eseguito nelle prime ore della mattinata del 24 novembre, un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di due donne, una del 1960 sottoposta alla custodia cautelare in carcere, e una del 1971, destinataria degli arresti domiciliari.
Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Catania, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari relativi ai reati di circonvenzione di incapace e tentata appropriazione indebita, entrambi in forma pluriaggravata.
L’attività investigativa è stata attivata grazie alla segnalazione di funzionari di un istituto bancario del capoluogo etneo, che hanno portato all’attenzione della Squadra Mobile una possibile condotta di circonvenzione ai danni di una loro facoltosa cliente anziana, priva di figli e di parenti stretti.
Da quel momento gli investigatori sono riusciti a cogliere le fasi cruciali dell’attività criminale in corso, condotta dalle due indagate in concorso con ulteriori complici.
Le investigazioni, svolte con metodi tradizionali e tecnici, hanno permesso di ricostruire una serie di operazioni mirate ad appropriarsi dell’ingente patrimonio della vittima, stimato in circa 3 milioni di euro.
Secondo la ricostruzione indiziaria, la 65enne, fioraia e vicina di casa dell’anziana, avrebbe assunto il ruolo principale. Avrebbe guadagnato la fiducia della vittima, arrivando a isolarla completamente dal contesto familiare e sociale, e rendendola progressivamente dipendente da lei e dalla figlia.
La vittima, 85enne, sarebbe stata invitata dalla donna a non avere alcun contatto con parenti o altre persone, neppure telefonico. Anche la corrispondenza sarebbe stata di fatto gestita dalla stessa indagata, che avrebbe chiesto al portiere di consegnare solo a lei tutta la posta destinata all’anziana.
Per completare il progetto criminoso, la 65enne si sarebbe avvalsa di professionisti e tecnici compiacenti, ognuno dei quali avrebbe fornito un contributo specifico dietro la prospettiva di lauti compensi.
Tra queste figure emerge, a livello indiziario, quella di un avvocato di 54 anni, incaricato di trasferire il patrimonio della vittima presso un nuovo istituto di credito, con l’intervento di un consulente finanziario, anch’egli sottoposto alle indagini.
Fondamentale sarebbe stato anche il ruolo di una segretaria di uno studio notarile di Catania, che – secondo quanto emerso – avrebbe messo a disposizione la sua esperienza per suggerire la modalità più idonea a perfezionare l’azione criminosa.
Avrebbe indicato la redazione di una procura speciale a favore dell’avvocato, una procura generale per la 65enne, la cessione a prezzo irrisorio di un garage, nonché un nuovo testamento finalizzato a revocare quello precedente, che prevedeva la devoluzione del patrimonio a un ente religioso legato a Padre Pio.
Risulta anche documentata una presunta elargizione di denaro dalla 65enne alla segretaria, come compenso per il ruolo svolto.
Secondo gli ulteriori sviluppi investigativi, la donna avrebbe cercato di ottenere un certificato medico compiacente che attestasse la piena capacità di intendere e di volere dell’anziana, nonostante le risultanze indichino la presenza di patologie che potrebbero limitarne la capacità.
Nel corso delle attività sono state eseguite numerose perquisizioni, anche nello studio legale e in quello notarile coinvolti, e sono stati sottoposti a sequestro tutti i beni mobili e immobili riconducibili alla vittima, ad eccezione dell’appartamento in cui vive.
Tra i beni sequestrati figura anche il garage già trasferito alla 65enne a un prezzo di molto inferiore al valore reale.
Alla vittima è stato nominato un curatore, incaricato di assisterla nella gestione dei suoi interessi personali e patrimoniali.
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