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Bronte: condizioni igienico-sanitarie pessime per un magazzino di un bar: 3.500 euro di sanzioni.

Rimane alta l’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Catania in merito alla tutela della sicurezza alimentare e della sanità pubblica e privata.

Bronte: condizioni igienico-sanitarie pessime per un magazzino di un bar: 3.500 euro di sanzioni.

Rimane alta l’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Catania in merito alla tutela della sicurezza alimentare e della sanità pubblica e privata.

Nei giorni scorsi infatti, i militari della Compagnia di Randazzo, nell’ambito dei controlli congiunti con i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania (N.A.S.), hanno sanzionato il titolare di un esercizio commerciale di Bronte, ritenuto responsabile di alcune violazioni nel settore igienico-sanitario.

Al riguardo, durante l’attività ispettiva, i Carabinieri hanno controllato un bar situato nella periferia ovest del paese, di proprietà di una 28enne del posto, scoprendo che adoperava come deposito alimentare, un magazzino non a norma.
Nello specifico, all’interno di un vano attiguo l’attività, i militari hanno trovato materiale in disuso, impolverato, accantonato vicino a prodotti alimentari solitamente usati per la preparazione di gelati o per la farcitura di cornetti e brioches e 20 litri di olio in taniche di plastica non idonee alla sua conservazione.

Questi alimenti, oltre ad essere conservati correttamente, devono essere muniti di tracciabilità che ne certifichi l’origine ma in questo caso, la giovane titolare dell’attività non aveva alcuna fattura di acquisto della merce che, peraltro, non era stata custodita secondo norme igienico sanitarie adeguate.

All’esito dell’ispezione, i prodotti alimentari sono stati sequestrati e nei confronti della proprietaria del locale sono state elevate due sanzioni amministrative pecuniarie dell’importo complessivo di 3.500 euro.

Bronte: un bar utilizzava come magazzino una struttura non a norma in condizioni igienico-sanitarie pessime. Elevata una sanzione amministrativa di 3.500 euro

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