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Piedimonte Matese, uomo denunciato per maltrattamenti e atti persecutori dopo la denuncia della moglie

Attivato il "Codice Rosso": emergono intimidazioni, violenze psicologiche e condotte reiterate anche davanti ai figli minori.

Piedimonte Matese, uomo denunciato per maltrattamenti e atti persecutori dopo la denuncia della moglie.

Nella mattinata del 16 novembre 2025, i Carabinieri della Stazione di Piedimonte Matese sono intervenuti dopo la denuncia presentata da una donna del posto che ha descritto una situazione familiare divenuta ormai insostenibile.

L’attività ha portato al deferimento in stato di libertà di un uomo del luogo, accusato di maltrattamenti contro familiari o conviventi e atti persecutori, nell’ambito delle procedure previste dal Codice Rosso.

La denuncia, raccolta dai militari in un clima di forte tensione emotiva, ha fatto emergere episodi reiterati di violenza psicologica, intimidazioni e comportamenti oppressivi.

Alcuni episodi, secondo quanto riferito, si sarebbero verificati anche alla presenza dei due figli minori della coppia.

La donna, già impegnata nelle procedure di separazione, ha raccontato un crescendo di paura, controllo e vessazioni che avevano trasformato la quotidianità familiare in un clima sempre più conflittuale.

Dalle prime ricostruzioni, le condotte contestate all’uomo si sarebbero protratte nel tempo, senza che la vittima avesse mai prima d’ora chiesto aiuto ai centri antiviolenza.

La decisione di rivolgersi ai Carabinieri è avvenuta solo dopo l’ennesimo episodio, ritenuto ormai impossibile da sopportare.

L’uomo – già noto alle forze dell’ordine – è ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ordinaria e della Procura per i Minorenni, immediatamente informate dell’accaduto.

Per garantire la sicurezza immediata della donna e dei bambini, i Carabinieri hanno disposto una vigilanza generica radiocollegata presso l’abitazione, creando un presidio costante di protezione.

La Stazione Carabinieri di Piedimonte Matese prosegue le attività di approfondimento e monitoraggio nel massimo riserbo, con l’obiettivo prioritario di tutelare la donna e i minori coinvolti.

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