Mondragone: Non si fermano all’alt e tentano la fuga in retromarcia. 3 pusher arrestati dai Carabinieri
Alla vista dei Carabinieri, hanno tentato di fuggire in macchina, mentre trasportavano sostenze stupefacenti. Anche dopo essere andati a sbattere contro il muro di cinta di un'abitazione, hanno comunque cercato di continuare la fuga
Mondragone: Non si fermano all’alt e tentano la fuga in retromarcia. 3 pusher arrestati dai Carabinieri
Trasportavano sostanza stupefacente i 2 pusher, un 23enne e un 44enne di Mondragone che il 29 gennaio, in via delle Rose a Mondragone, alla vista dei Carabinieri, hanno prima frenato di colpo e poi, ingranata la retromarcia della Fiat Panda sulla quale viaggiavano, hanno tentato la fuga zigzagando per circa 1 chilometro, fino a quando, perso il controllo del veicolo, sono andati a sbattere contro il muro di cinta di una abitazione.
Nonostante i danni riportati dal veicolo hanno comunque ripreso la marcia dirigendosi pericolosamente verso l’autovettura militare il cui conducente, con una manovra repentina, è riuscito ad evitare l’impatto.
Giunti all’intersezione con via Castel Volturno hanno poi abbandonato la loro vettura, non più marciante per i danni subiti, continuando la fuga, a piedi e scavalcando recinzioni di più abitazioni. Dopo un lungo inseguimento sono stati bloccati.
Durante la fuga il 23enne si è disfatto di una borsa a tracolla, contenente gr. 4,75 di “cocaina“, gr. 3 di “crack“, gr. 2 di “hashish” e la somma in denaro contante di € 985.
A seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 23enne, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato ulteriore sostanza stupefacente del tipo “crack” per un peso complessivo di gr. 88,25, nonché un bilancino di precisione che la 22enne compagna convivente del 23enne, presente in casa all’arrivo dei Carabinieri, aveva tentato di nascondere nel giardino di pertinenza, all’interno di un calzino.
I 3, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 2 dei quali anche per resistenza a Pubblico Ufficiale, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
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