Bolzano: controlli su armi e munizioni, revocati dal Questore 58 porti d’arma
Consigli sulla detenzione e uso di armi.
Bolzano: controlli su armi e munizioni, revocati dal Questore 58 porti d’arma.
All’inizio di ogni anno la Questura di Bolzano, impegnata nelle attività di rilascio e di rinnovo dei Porti d’Arma, effettua tutta una serie di doverose attività di verifica e controllo finalizzate alla certificazione dei necessari requisiti, previsti dalla legge, che coloro che detengono e sono autorizzati a maneggiare armi da fuoco devono obbligatoriamente possedere.
Il titolo amministrativo che legittima una persona a detenere presso la propria abitazione ovvero a portare con sé le armi da fuoco, pertanto, comporta necessariamente da parte del Questore, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza competente in materia, l’effettuazione di questo tipo di attività, sia in fase di rilascio, sia successivamente ad esso, finalizzate ad accertare se coloro che sono stati autorizzati a detenere o a portare armi hanno mantenuto nel corso del tempo i necessari requisiti soggettivi.
Non pochi sono gli altoatesini, infatti, in possesso di una regolare Autorizzazione per detenere, trasportare o portare con sé armi: praticanti del tiro a volo, cacciatori, guardie particolari giurate nonché altri soggetti interessati ad avere a disposizione un arma per motivi professionali oppure in quanto, più semplicemente, appassionati di armi o di discipline sportive ad esse collegate: a titolo di esempio, come si è detto, per esercitare le attività venatorie, ovvero il tiro al bersaglio ed il tiro a volo – agonistico e non – negli appositi ed omologati Poligoni di Tiro.
Durante l’anno in corso, l’Ufficio Armi della Questura ha provveduto ad inviare ai titolari di Porto d’Arma in scadenza ed ai titolari di Autorizzazione alla Detenzione (e che ancora non vi avevano provveduto di propria iniziativa) ben 424 Diffide a far pervenire entro 60 giorni il Certificato Medico obbligatorio, 210 Diffide sono state “SANATE” a seguito della presentazione del Certificato, mentre 214 Porti d’Arma ed Autorizzazioni alla Detenzione sono stati revocati per mancanza del Certificato Medico.
Nel 2018 l’Italia e, di conseguenza, anche le Istituzioni della nostra Provincia, si sono adeguate alle modifiche normative europee in materia – introdotte da Brusselles al fine di cercare di risolvere alcune criticità evidenziate da più parti, nell’ottica di una migliore e più efficace regolamentazione della detenzione delle armi – adottando la Direttiva Europea n. 853 del 2017, recepita dall’Ordinamento giuridico italiano ed entrata in vigore nel nostro Paese con il Decreto Legislativo nr. 104 del 2018.
Le disposizioni normative adottate dall’Unione Europea sono finalizzate ad “armonizzare le condizioni di circolazione delle armi da fuoco e delle loro componenti essenziali all’interno dell’Unione”, imponendo, nel contempo, “… alle legislazioni degli Stati membri di adottare precise cautele”.
In quest’ottica, la Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Bolzano è deputata a svolgere quella costante opera di verifica e di controllo riguardo al possesso ed al mantenimento dei requisiti psico-fisici e di condotta nei confronti dei titolari di queste delicate e particolari tipologie di Autorizzazioni sopra menzionata, intervenendo immediatamente nei casi in cui i predetti requisiti vengano a mancare.
Nel contesto sopra evidenziato il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano Paolo Sartori, a seguito di specifiche attività di verifica e di controllo effettuate dalla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura nel corso del 2024, anche su segnalazione delle Forze di Polizia della nostra Provincia, ha disposto i seguenti PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI:
- 2 REVOCHE di PORTI D’ARMA per DIFESA PERSONALE
- 32 REVOCHE di PORTI D’ARMA per USO CACCIA
- 25 REVOCHE di PORTI D’ARMA per USO SPORTIVO
- 35 PISTOLE SEQUESTRATE
- 11 REVOLVER SEQUESTRATI
- 64 FUCILI (dei quali 2 da GUERRA) SEQUESTRATI
- 4 SCIABOLE SEQUESTRATE
- 6.401 MUNIZIONI SEQUESTRATE
Altre circa 250 armi sono state ritirate ai proprietari non più in possesso dei requisiti richiesti dalla legge, e quindi cedute ovvero affidate a persone di fiducia o ad Armerie per procedere alla loro vendita.
Le motivazioni che hanno determinato l’adozione, da parte del Questore, di questi Provvedimenti sono da far risalire al venir meno dei requisiti di natura soggettiva, ovvero di quelli psico-fisici: nello specifico, essi variano dalla guida in stato di ebbrezza alla commissione di reati di vario genere (in particolare di natura violenta, quali l’aver provocato lesioni personali), ovvero al fatto di essere stati coinvolti in situazioni conclamate di litigiosità familiare o di vicinato.
Gli Esperti dell’Ufficio Armi della Questura, pertanto, consigliano di seguire le seguenti raccomandazioni:
- Conservare le armi in un luogo sicuro – Le armi devono essere riposte in luoghi il cui accesso sia interdetto a minori o persone non autorizzate, quali, ad esempio, una stanza chiusa o un armadio blindato;
- Effettuare costantemente le operazioni di manutenzione – Un malfunzionamento può essere fatale. Le armi moderne sono dotate di sistemi di sicura per ridurre al minimo gli incidenti; tuttavia, senza un’adeguata manutenzione, queste garanzie vengono meno, mettendo gravemente a rischio l’incolumità di chi maneggia le armi e di chi si trova nelle vicinanze;
- Denunciare immediatamente il furto o la perdita di possesso di un’arma – In caso di sottrazione illecita di arma occorre denunciare immediatamente quanto accaduto alle Autorità di Polizia: diversamente, si può essere ritenuti responsabili di reati specifici”.
INTERVENTI di RILIEVO
1. Il 10 maggio scorso gli Agenti della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura intervenivano in Via Capri, presso l’abitazione di un 70enne, per procedere al ritiro di un fucile, poiché l’uomo non aveva ottemperato al provvedimento di diffida a fornire il Certificato Medico necessario per poter continuare a detenere l’arma. Nell’occasione il 70enne opponeva un netto rifiuto alle richieste della Polizia, barricandosi all’interno della propria abitazione e rifiutandosi di aprire la porta.
Considerato che la situazione rischiava di degenerare, veniva attivata la procedura operativa prevista in questi casi per mettere in sicurezza l’area, facendo intervenire il Reparto Speciale delle Unità Operative di Pronto Intervento (U.O.P.I.) della Polizia di Stato, che prontamente si occupavano di cinturare l’edificio offrendo piena copertura agli operatori.
Una volta messo in sicurezza lo scenario d’intervento, un Agente riusciva ad entrare nell’abitazione attraverso la portafinestra dell’appartamento, ubicato al piano rialzato, per tentare di convincere l’uomo a consegnare spontaneamente l’arma, senza però riuscire a farlo ragionare, in quanto il medesimo insisteva nella convinzione di non dover produrre alcun Certificato medico per il regolare possesso dell’arma.
Al termine di una estenuante trattativa, finalizzata a far desistere l’uomo dal suo comportamento ostile e pericoloso, quest’ultimo alla fine si arrendeva ed acconsentiva a consegnare l’arma.
L’intervento si è concluso positivamente senza mettere in pericolo i vicini di casa e gli abitanti della zona.
2. In una cassa nascosta in una abitazione di una persona deceduta, in Centro a Bolzano, gli Agenti del Nucleo Tiratori Scelti ha rinvenuto e sequestrato le seguenti armi non denunciate:
• 1 Lancia razzi;
• 1 Pistola Beretta Mod. 34;
• 1 Pistola Walther P32;
• 1 Fucile mitragliatore – Arma da Guerra.
“Maneggiare un’arma è, in generale, una attività assai delicata, soprattutto da parte di soggetti che lo fanno con negligenza, con imperizia ovvero, ancor peggio, in condizioni di alterazione psicofisica o di stress: è assai probabile che tutto ciò possa comportare tragiche conseguenze, alle quali, purtroppo, troppo spesso abbiamo dovuto assistere – ha sottolineato il Questore Paolo SARTORI –. Per questi motivi avere nella propria disponibilità un’arma non sempre, e non necessariamente, significa maggiore sicurezza. Procurarsi un’arma da detenere nell’abitazione nella quale convivono i nostri stessi familiari è una decisione che va valutata con attenzione. Qualora si decida in tal senso, occorre essere perfettamente consapevoli della assoluta necessità di osservare rigorosamente tutte le prescrizioni del caso e di seguire i consigli suggeriti dagli esperti dell’Ufficio Armi della Questura”.
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