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Bologna, ciclista di 23 anni travolta e uccisa da un camion: tragedia all’incrocio dell’Arcoveggio.

La giovane è stata travolta da un camion impegnato nei cantieri del tram all’incrocio tra via dell’Arcoveggio e via De Giovanni. Indagini in corso sulla dinamica e sulle condizioni di sicurezza dell’area.

Bologna, ciclista di 23 anni travolta e uccisa da un camion: tragedia all’incrocio dell’Arcoveggio.

Una ciclista di 23 anni, Viola Mazzotti, è morta martedì mattina a Bologna dopo essere stata travolta da un camion in transito. Erano circa le 9 quando la giovane, che percorreva via dell’Arcoveggio, sulla pista ciclabile, è stata travolta da un camion impegnato nelle attività dei cantieri per la nuova linea del tram. Uno scontro violentissimo, avvenuto all’altezza dell’incrocio con via Francesca Edera De Giovanni, in un’area già complessa per via delle modifiche alla viabilità, dei mezzi pesanti in transito e del restringimento degli spazi a causa dei lavori.

La dinamica in via di definizione

Secondo le prime informazioni raccolte dalla polizia locale, la giovane percorreva la pista ciclabile sulla destra della carreggiata quando il camion, che stava procedendo nella stessa direzione di Viola, giunto all’incrocio, avrebbe svoltato a destra, urtando la giovane ciclista che gli transitava accanto.

La ragazza sarebbe stata travolta dall’asse posteriore del camion, rimanendo incastrata sotto il mezzo. I vigili del fuoco hanno lavorato rapidamente per liberarla, ma per Viola non c’era più nulla da fare: le ferite riportate erano troppo gravi.

Gli accertamenti sono tuttora in corso. Gli agenti stanno verificando la segnaletica temporanea presente in cantiere, i flussi di traffico nell’incrocio e le condizioni di visibilità al momento dell’impatto, al fine di ricostruire con precisione la dinamica.

Un incrocio complesso nell’area dei cantieri del tram

L’incidente è avvenuto in uno dei punti più delicati del grande cantiere per la nuova tramvia bolognese. Negli ultimi mesi la circolazione nell’area è stata modificata più volte per permettere l’avanzamento dei lavori, con restringimenti, deviazioni e presenza costante di mezzi pesanti.

Gli investigatori stanno valutando se la conformazione provvisoria dell’incrocio, la segnaletica o la coesistenza tra piste ciclabili e transito dei camion potessero costituire elementi critici. Le conclusioni verranno trasmesse agli enti competenti una volta completati i rilievi tecnici.

Traffico bloccato per ore

La zona è rimasta paralizzata per buona parte della mattinata. Le operazioni dei soccorritori e i rilievi della polizia locale hanno comportato lunghe code su via dell’Arcoveggio e sulle strade limitrofe, con deviazioni obbligatorie per auto e mezzi pubblici. Disagi anche per ciclisti e pedoni, costretti a percorsi alternativi a causa del perimetro esteso transennato dalle forze dell’ordine.

Reazioni e cordoglio nel quartiere

La notizia della morte della giovane ciclista ha suscitato forte commozione nel quartiere Navile, che sta vivendo ormai da mesi i disagi e le trasformazioni legate ai lavori per la tramvia. La presidente di quartiere, Federica Mazzoni, ha espresso vicinanza alla famiglia e ha richiamato l’attenzione sulla sicurezza: “è una tragedia che colpisce tutta la comunità. Serve garantire condizioni sicure soprattutto a chi è più esposto”.

Il sindaco Matteo Lepore ha ribadito la necessità di introdurre l’obbligo dei sensori anti-angolo cieco sui mezzi pesanti in ambito urbano, una misura già in discussione in Consiglio comunale. “Una giovane vita spezzata è sempre una tragedia terribile. Serve introdurre l’obbligo dei sensori sui camion che circolano in città. Bologna è impegnata nel ridurre gli incidenti mortali, ma non basta: serve fare di più”, ha detto il primo cittadino.

Associazioni in allerta: “Morti evitabili”

Il decesso della giovane riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale a Bologna. Le associazioni Bologna30 e Salvaiciclisti hanno sottolineato come questo incidente rappresenti la settima vittima vulnerabile sulle strade cittadine dall’inizio dell’anno.

Una statistica drammatica, che evidenzia un incremento rispetto all’anno precedente e riapre il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’attuazione della Città 30, il modello urbano che riduce i limiti di velocità per aumentare la tutela di chi si muove a piedi o in bicicletta.

Per domani alle 18 è stato indetto un presidio proprio nel punto dell’incrocio. “Non possiamo accettare che si continui a morire mentre si cammina o si pedala. Queste morti sono evitabili con scelte coraggiose e controlli adeguati”, affermano i gruppi, chiedendo limitazioni più severe al transito dei mezzi pesanti e una revisione delle intersezioni in cantiere.

Indagini in corso

La polizia locale, che coordina le indagini, continuerà nelle prossime ore con l’analisi dei filmati delle telecamere di zona, l’ascolto dei testimoni e la verifica della posizione dei mezzi al momento dell’impatto.

Il quadro completo della dinamica sarà disponibile solo al termine dei rilievi, mentre il quartiere resta scosso da una tragedia che riporta l’attenzione su uno dei temi più delicati per la città: la sicurezza di chi si muove in bicicletta e a piedi in un contesto urbano in trasformazione.

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