Biella, abbraccio tricolore per le penne nere: 100mila alpini in festa alla 96ª Adunata Nazionale.
Dodici ore di sfilata, fanfare, tribune gremite e un messaggio forte dalle istituzioni: “Nessuna provocazione rovinerà i valori degli Alpini”. Passaggio di consegne a Genova per il 2026.
Biella, abbraccio tricolore per le penne nere: 100mila alpini in festa alla 96ª Adunata Nazionale.
Dodici ore di sfilata, fanfare, tribune gremite e un messaggio forte dalle istituzioni: “Nessuna provocazione rovinerà i valori degli Alpini”. Passaggio di consegne a Genova per il 2026.
Biella – Biella si è tinta di verde, bianco e rosso per la 96ª Adunata nazionale degli Alpini, accogliendo oltre centomila penne nere provenienti da tutta Italia e dall’estero. La città piemontese, invasa per l’intero fine settimana da migliaia di visitatori e familiari, ha celebrato lo storico Corpo con una sfilata che si è protratta per dodici ore, in un clima di entusiasmo, memoria e patriottismo.
Un evento che, come da tradizione, ha riunito alpini in servizio e in congedo, giovani reclute e veterani, in un grande abbraccio collettivo che ha attraversato le vie del centro, accompagnato dalle fanfare, dai vessilli delle sezioni e da un fiume di applausi. A dare il via alla parata è stato il Terzo Reggimento Alpini della Brigata Taurinense, preceduto dalla bandiera di guerra, una delle più decorate dell’Esercito italiano.
Le autorità in tribuna: Crosetto e La Russa accanto agli Alpini
In prima fila, ad assistere e partecipare all’evento, molte delle più alte cariche civili e militari del Paese. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha seguito la sfilata dal palco delle autorità, ribadendo il proprio sostegno incondizionato: «Vengo sempre alle adunate degli alpini. È gente che ama l’Italia, ama la solidarietà e ama fare qualcosa per gli altri». Nessun commento, invece, da parte sua sul controverso video che ritrae un piccolo gruppo di persone cantare “Faccetta nera” durante la notte della festa.
Più esplicito il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha sfilato con il cappello alpino in testa: «Non vogliamo che quattro o cinque perditempo rovinino una festa con centinaia di migliaia di persone perbene. L’Associazione Nazionale Alpini è e deve rimanere apolitica e apartitica, come lo sono le nostre Forze Armate». Crosetto ha poi sottolineato il ruolo degli alpini nelle missioni internazionali di pace e nell’intervento nelle emergenze civili: «Sono sempre i primi ad arrivare quando c’è una catastrofe».
Il saluto di Mattarella e Meloni: “Valori che uniscono il Paese”
Dal Quirinale, è arrivato il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha reso omaggio agli alpini caduti e a quelli “andati avanti”, sottolineando il valore simbolico dell’Adunata come momento di condivisione intergenerazionale: «Si celebra la storia del Corpo per affermare i valori di fraternità e solidarietà propri dell’Ana».
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso il proprio apprezzamento: «Coraggio, dedizione, spirito di sacrificio, amore per la Patria: sono i valori che da sempre vi contraddistinguono e che vi rendono motivo d’orgoglio per l’Italia intera».
Una festa che guarda al futuro: giovani alpini e città candidate
L’Adunata di Biella ha saputo coniugare tradizione e futuro. Accanto ai veterani, hanno sfilato anche i giovani del corso “Solarolo III” del Centro Addestramento Alpino di Aosta, poco più che ventenni, e la batteria tamburi della Scuola Militare Teulié di Milano.
La “Cittadella degli Alpini”, spazio espositivo dedicato a tecnologia, addestramento e storia del Corpo, è stata visitata da oltre 200mila persone nei giorni precedenti. Composta da 25 stand e con la presenza di oltre 150 militari, ha rappresentato un punto di incontro tra il pubblico e la realtà quotidiana delle Truppe Alpine.
Durante la cerimonia conclusiva, il testimone è passato ufficialmente a Genova, che ospiterà la 97ª edizione dell’Adunata nel 2026. Verona ha già avanzato la propria candidatura per l’anno successivo, come annunciato dal presidente del Veneto, Luca Zaia: «Le Penne Nere servono ogni giorno le nostre comunità con coraggio e dedizione. Lo spirito di volontariato è nel nostro DNA».
Una comunità che resiste al tempo
Con la consueta miscela di rigore, umanità e spirito di servizio, l’Adunata nazionale degli Alpini si conferma non solo un appuntamento identitario per il Corpo, ma anche una festa popolare capace di attrarre generazioni diverse, rinsaldare il legame con il territorio e rinnovare il patto di fedeltà tra i cittadini e le istituzioni.
Biella ha vissuto tre giorni di celebrazione intensa, culminati in una domenica di orgoglio collettivo. Le penne nere hanno lasciato il segno, ancora una volta. E, già da oggi, il cammino verso Genova 2026 è iniziato.
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