CAMBIA LINGUA

Sedrina, giovane salva un coetaneo dal ponte sul Brembo: premiato durante la Messa di Natale.

Un 22enne venezuelano salva un coetaneo dal ponte sul Brembo e riceve il Premio della Bontà di AVIS e AIDO durante la Messa di Natale a Sedrina

Sedrina, giovane salva un coetaneo dal ponte sul Brembo: premiato durante la Messa di Natale.

Un gesto semplice, istintivo, profondamente umano, che diventa esempio collettivo. Durante la Messa della notte di Natale a Sedrina, in provincia di Bergamo, il “Premio della Bontà” promosso da AVIS e AIDO è stato assegnato ad Abraham Albornot, 22 anni, venezuelano, residente da tre anni nella Bergamasca. Un riconoscimento che va oltre la cerimonia religiosa e che si trasforma in un potente messaggio educativo rivolto soprattutto ai più giovani.

La notte di Natale e il valore simbolico del “Premio della Bontà”

La consegna del premio nel cuore della celebrazione natalizia non è stata casuale. La comunità di Sedrina ha voluto sottolineare il significato profondo di un’azione che incarna solidarietà, responsabilità e attenzione verso l’altro. Il “Premio della Bontà” rappresenta infatti un riconoscimento a chi, con gesti concreti, testimonia valori fondamentali come la vita, l’altruismo e il senso di comunità.

Il salvataggio sul ponte del Brembo

Il fatto che ha portato Abraham sotto i riflettori risale al 16 marzo scorso. Rientrando a casa, il giovane ha notato un coetaneo che aveva scavalcato la barriera del ponte a strapiombo sul fiume Brembo, a Ponte di Sedrina, con l’intenzione di lanciarsi nel vuoto. Senza esitazioni, Abraham si è avvicinato, ha iniziato a parlargli, instaurando un dialogo fatto di ascolto e parole semplici, riuscendo infine a metterlo in salvo. Un intervento rapido, istintivo, che ha letteralmente salvato una vita.

“La vita è bellissima, nonostante le difficoltà”

Raccontando quella sera drammatica, ma dal lieto fine ai microfoni della Rai, Abraham ha spiegato il senso del suo gesto con parole che colpiscono per semplicità e profondità. «Gli ho detto che la vita è bellissima, nonostante le difficoltà. Lo rifarei una, due, tre volte, non per eroismo, ma per ricambiare tutte le opportunità che l’Italia mi ha offerto. Qui mi sento come a casa», ha dichiarato. Un messaggio che unisce gratitudine, integrazione e responsabilità civile.

Picchi: “valorizziamo questi esempi per educare con modelli positivi”

A sottolineare il valore istituzionale ed educativo della vicenda è intervenuta Federica Picchi, Sottosegretario allo Sport e Giovani di Regione Lombardia. «Quella di Abraham è una storia ricca di significati: un gesto di umanità e un esempio concreto di integrazione. Ringrazio la parrocchia di Sedrina per la capacità di valorizzare persone e storie che, con atti esemplari e solidali, arricchiscono le nostre comunità», ha dichiarato. In un contesto sociale spesso confuso e frammentato, ha aggiunto, è fondamentale dare visibilità a chi fa del bene e troppo spesso resta invisibile.

Politiche giovanili e impegno concreto sul territorio

La storia di Abraham si inserisce anche in una visione più ampia di sostegno alle nuove generazioni. Picchi ha ricordato il potenziamento del Bando Giovani Smart, il cui budget è stato raddoppiato da 3 a 5,6 milioni di euro, ringraziando il presidente Attilio Fontana e il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi per il cofinanziamento. Il bando è stato ripensato per rafforzare l’incisività dei progetti giovanili, incentivando attività di volontariato e valorizzazione dei territori, con l’obiettivo di rendere i giovani protagonisti attivi e responsabili della società.

Un esempio che diventa patrimonio collettivo

Il gesto di Abraham Albornot non è solo una storia di cronaca positiva, ma un patrimonio morale per l’intera comunità. Un modello che dimostra come il coraggio, l’empatia e il senso civico possano fare la differenza, soprattutto tra i giovani. Valorizzare questi esempi significa investire in una cultura della vita, della solidarietà e della responsabilità, capace di parlare alle nuove generazioni con la forza dei fatti, non delle parole.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×