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Uccide la moglie a colpi di pietra e scappa con i figli: rintracciato a Ferrazzano

Omicidio familiare a Paupisi: l’uomo arrestato a Ferrazzano dopo aver ucciso la moglie e portato i figli con sé

Uccide la moglie a colpi di pietra e scappa con i figli: rintracciato a Ferrazzano

Stamattina, 30 settembre 2025, Elisabetta Polcino, 49 anni, è stata uccisa a colpi di pietra nel suo letto a Paupisi, in provincia di Benevento. Il marito e presunto assassino della donna, Salvatore Ocone, operaio 58enne, è stato rintracciato nelle campagne di Ferrazzano, in provincia di Campobasso.

Le dinamiche dei fatti

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’omicidio sarebbe avvenuto nell’abitazione familiare a Paupisi, in contrada Frasso, in provincia di Benevento. Qui, al culmine di una lite, Ocone avrebbe colpito ripetutamente la moglie con una pietra prima di allontanarsi con i figli di 15 e 16 anni. L’allarme è stato dato dai familiari della vittima che hanno scoperto il corpo senza vita della donna, per cui i soccorsi sono stati inutili. Secondo la polizia, dopo aver ucciso la moglie, Ocone avrebbe preso i figli e sarebbe scappato verso Ferrazzano, dove è stato individuato e fermato dai carabinieri. I figli sono stati ritrovati insieme all’uomo, il minore sarebbe morto mentre la sorella sarebbe in condizioni critiche. Ocone è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ferrazzano e il “Mostro del Circeo”

Il paese di Ferrazzano è tristemente noto per fatti di cronaca nera. Il 28 aprile 2005, infatti, Angelo Izzo, il “mostro del Circeo” condannato all’ergastolo per il massacro di 30 anni prima, tornò a uccidere proprio nel comune molisano. Proprio a Ferrazzano Izzo uccise Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, pentito della Sacra Corona Unita, conosciuto in carcere. Il delitto fu scoperto il 30 aprile 2005 tramite le dichiarazioni di Guido Palladino e Luca Palaia, inizialmente arrestati per traffico illecito di armi, che avevano partecipato all’occultamento dei cadaveri. Dopo le confessioni, Izzo fu nuovamente condannato all’ergastolo.

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