Vicenza, partono i lavori di restauro delle Scalette di Monte Berico.
Prendono il via questa settimana e dureranno un paio di mesi i lavori di restauro conservativo ed estetico delle superfici in pietra dell’arco delle Scalette di Monte Berico di Vicenza, per una spesa di 60 mila euro.
Un progetto curato da Round Table 34 Vincenza Onlune
Il progetto, redatto dalla restauratrice Paola Orsolon, è stato donato al Comune da Round Table 34 Vicenza onlus, un’associazione dedicata ai lavoratori under 40 che svolge attività a carattere filantropico a livello locale e nazionale.
“Il nostro grazie va al club service Round Table 34 Vicenza che ha voluto regalare al Comune il progetto di pulizia e restauro dell’arco delle scalette che entro l’estate tornerà alla sua bellezza originaria – spiega l’amministrazione comunale –. Con quest’opera si chiude il percorso di recupero di una serie di monumenti storici cittadini grazie ad un intervento di decoro urbano a beneficio di tutti quei residenti e turisti che ogni giorno percorrono le scalette per arrivare fino al Santuario”.
Lavoro di ristrutturazione
L’intervento interesserà l’arco di piazzale Fraccon, a ridosso del centro storico di Vicenza verso sud-est, alla base della scalinata che fino alla prima metà del Settecento costituiva l’unico punto di accesso dalla città al Santuario della Madonna di Monte Berico.
Si opererà in modo da conservare nel miglior modo i materiali costitutivi del manufatto, realizzato in blocchi di pietra di Vicenza, eliminando, dove possibile, la causa primaria di degrado e mettendo in atto azioni preventive per garantire una maggiore durata nel tempo degli interventi di protezione.
Saranno rimossi i depositi superficiali, verrà eseguito un consolidamento propedeutico all’intervento di pulitura, staccati e nuovamente fissati i frammenti a rischio caduta, inseriti perni, consolidate le fessurazioni.
A seguire, saranno eseguite operazioni di disinfestazione della vegetazione e di rimozione di patine biologiche e specifici interventi di pulitura. Verranno rimosse le stuccature e le sostanze non idonee ed analizzate le copertine di protezione in piombo. Infine, saranno messi in atto interventi di stuccatura e di protezione dei manufatti in pietra.
Chi si occuperà dei lavori?
L’intervento curato dal servizio Manutenzioni, prevenzione e sicurezza del Comune è stato affidato al raggruppamento temporaneo di imprese Athena Restauri di Thiene e VI Building di Camisano Vicentino e sarà coordinato con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Le origini
L’arco fu eretto, come riportato nell’epigrafe dedicatoria, nel 1595 su commissione del capitano veneziano Giacomo Bragadin sulla base, secondo quanto ritengono alcuni studiosi, di un disegno di Andrea Palladio elaborato tra il 1574 ed il 1576. Venne realizzato ben 15 anni dopo la morte di Palladio avvenuta nel 1580.
L’opera così come visibile oggi è, in realtà, una ricostruzione della versione giunta fino al 1944, anno in cui, durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, venne pesantemente danneggiata.
Ricostruzione
La ricostruzione del 1946 fu fatta secondo innovativi criteri di riconoscibilità, successivamente teorizzati da Cesare Brandi nella “Teoria del Restauro” del 1963. Gli elementi originali furono per quanto possibile recuperati, mentre quelli irrimediabilmente danneggiati furono sostituiti con conci sempre in pietra di Vicenza, ma caratterizzati da lavorazione superficiale differente, ciascuno con incisa la data del 1946.
Dal punto di vista architettonico il monumento ha la tipica struttura dell’arco di trionfo: un unico fornice racchiuso tra due coppie di semicolonne con capitello corinzio che poggiano su due plinti.
Al di sopra si trova l’attico con epigrafe dedicatoria sormontato da tre statue: alle due estremità i due santi protettori Leonzio e Capoforo ed al centro il leone alato veneziano, opere degli artisti Giambattista e Francesco Albanese.
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