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Scontro Anm-Nordio. Santalucia: “Costituzione a rischio”

"La direzione in cui da anni si incamminano le riforme sulla magistratura ci sta allontanando progressivamente dal disegno della Costituzione"

Scontro Anm-Nordio. Santalucia: “Costituzione a rischio”

“La direzione in cui da anni si incamminano le riforme sulla magistratura ci sta allontanando progressivamente dal disegno della Costituzione. La prospettiva che prende sempre più consistenza è che la successiva tappa di questa continua esperienza riformatrice segni un ulteriore distacco da quella complessiva, essenziale, architettura”.
Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, parlando all’assemblea degli iscritti. E rispondendo al ministro Nordio sulla separazione delle carriere, Santalucia ha detto: “nessuno, meno che mai i magistrati, pensa di condizionare nessuno, meno che mai il Parlamento” .

 “In gioco è un bene collettivo, di cui al più i magistrati possono essere custodi, attenti custodi che avvertono il dovere di lanciare l’allarme ove si avvedano che quel bene viene messo in pericolo. Il bene a cui alludo è l’indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal Potere politico”. Lo ha detto Santalucia,a proposito dell’iniziativa disciplinare promossa dal ministro della Giustizia nei confronti dei magistrati di Milano per il caso Uss, aprendo l’assemblea a Roma degli iscritti.

L’iniziativa disciplinare nei confronti dei giudici della Corte d’appello di Milano che si sono occupati del caso Uss non costituisce ” ‘un precedente non rassicurante’, come voi temete. E questo perché, come ho detto dal Palazzo di Giustizia di Milano, “non c’è e non c’è mai stata una contrapposizione”. C’è stato invece da parte del Ministro “l’esercizio di una prerogativa, nel rispetto dei doveri e delle funzioni attribuite dalla Costituzione”. Lo scrive il ministro della Giustizia all’Anm.

Nel bilanciamento tra i poteri, a tutela del cittadino, “va ricondotta anche la prerogativa del Ministro del potere-dovere di intervenire, in una situazione in cui sia ravvisabile una condotta che potrebbe essere disciplinarmente rilevante”, sottolinea Nordio.

“Il punto non è mai stato l’interpretazione delle norme o la valutazione del fatto o delle prove, che non possono dar luogo a responsabilità disciplinare. Lo sappiamo tutti benissimo. Il punto non è mai il merito di un provvedimento”, precisa il ministro. “Ciascuno di voi sa che le decisioni, prese ogni giorno nell’applicazione della legge e secondo coscienza, possono essere in altra sede confermate, modificate o ribaltate – rileva ancora Nordio – . Saranno dunque il Procuratore generale della Cassazione – ed eventualmente – il Csm a verificare il rispetto delle regole di deontologia giudiziaria, conseguenti – per dirla con Luigi Ferrajoli – alla natura cognitiva della giurisdizione”.

 “Non c’è stato e non ci potrà mai essere alcun atto ministeriale che possa mettere in discussione l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, patrimonio irrinunciabile della nostra democrazia”. E’ quanto assicura il ministro della Giustizia Carlo Nordio in una lettera inviata all’assemblea dell’Anm dove era stato invitato a partecipare.

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