Scontro alla Camera tra Meloni e Schlein: polemica sul caso Ranucci e accuse incrociate su democrazia e povertà
Durissimo confronto alla Camera tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, durante il dibattito in vista del prossimo Consiglio europeo. Al centro dello scontro politico, le dichiarazioni della leader dem in un contesto internazionale, dove ha denunciato “rischi per la democrazia e la libertà in Italia” sotto il governo della destra.
Meloni ha reagito duramente, accusando Schlein di aver subdolamente collegato tali affermazioni all’attentato subito dal giornalista Sigfrido Ranucci, definendo “gravissime” le sue parole e denunciando “un danno per la credibilità dell’Italia all’estero”.
Le parole di Schlein dopo l’attentato a Ranucci
A seguito dell’attentato contro il conduttore di Report, Schlein aveva dichiarato:
“L’attentato a Sigfrido Ranucci è un attentato alla democrazia e alla libertà di informazione. Un attacco vile e pericoloso a una persona già sotto scorta per aver svolto il suo lavoro di giornalista d’inchiesta, un attacco che richiede la reazione e la presenza delle istituzioni. Non possiamo accettare alcuna intimidazione al giornalismo d’inchiesta. Sia fatta piena luce sui responsabili e la matrice di questo gravissimo attentato. A Sigfrido Ranucci e sua figlia voglio esprimere la massima solidarietà e vicinanza mia e di tutto il Partito Democratico”
Per Meloni, questa posizione, unita ai successivi interventi di Schlein in sedi internazionali, avrebbe costruito “una narrazione secondo cui in Italia la libertà di stampa e la democrazia sarebbero a rischio a causa del governo in carica”, un collegamento che la premier definisce “falso e offensivo”.
In Particolare, la leder del PD avrebbe lanciato dal palco del congresso del Pse lancia l’allarme sulla “libertà a rischio” quando l’estrema destra è al potere.
Meloni: “Dichiarazioni gravissime, gettano fango sull’Italia”
La presidente del consiglio ha risposto duramente ai commenti velati di Schlein affermando: “Dopo la Meloni complice dei morti in mare e la Meloni complice di genocidio, ora abbiamo la Meloni complice o mandante dell’attentato a Ranucci. Spero che la segretaria del PD chiarisca”, ha affermato Meloni in Aula. “Voi sapete che non è vero che in Italia sono a rischio la democrazia e la libertà. Ma se lo sapete, perché lo andate a raccontare all’estero? State gettando fango sul Paese e sull’immagine di una nazione democratica”.
La premier ha poi rivendicato i risultati dei suoi tre anni di governo: “Abbiamo aumentato le pensioni minime di 90 euro, investito più risorse nella sanità e sostenuto i redditi bassi. Altro che smantellamento sociale”.
La risposta dell’opposizione
Schlein ha replicato con fermezza: “So dove mi aspetta, ma non decide lei cosa dice l’opposizione. Lei oggi festeggia tre anni di governo, ma gli italiani no.” La leader del PD continua poi: “Sono aumentate le tasse, i lavoratori poveri e i prezzi degli affitti. Le nascite sono scese, e un milione e mezzo di persone in più non riesce a curarsi. Le bollette restano le più care d’Europa. Lei racconta un film a colori, ma l’Italia vive un film in bianco e nero”.
Per quanto riguarda le accuse della premier di aver puntato il dito contro il governo per l’attentato a Ranucci, Schlein dichiara: “Chi ha mai detto che la bomba l’avesse messa il governo Meloni o che fossero i mandati? Sui mandanti sta lavorando la magistratura, un lavoro che noi supportiamo e che seguiremo con grande attenzione“.
Anche Giuseppe Conte è intervenuto nel dibattito, mostrando un opuscolo intitolato Tre anni di tasse realizzato dal Movimento 5 Stelle. “Si vanta di tre anni di governo, ma di cosa? Del crollo della produzione industriale, del -9% del potere d’acquisto, di sei milioni di precari e del record di povertà assoluta?”, ha detto l’ex premier, accusando Meloni di “litigare con l’economia” e di “ignorare la crisi sociale del Paese”.
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