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Oggi la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza

Piantedosi:"La funzione di Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza presuppone, intanto, un concetto di polizia moderna, democratica e plurale"

Oggi la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza

Si è tenuta questa mattina, presso la scuola superiore di Polizia a Roma, alla presenza del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza tra il prefetto Lamberto Giannini e il prefetto Vittorio Pisani.

“Autorità, gentili ospiti, l’insediamento di un nuovo Capo della Polizia, malgrado il ripetersi delle cerimonie negli anni, conserva sempre un tangibile senso di solennità ed emozione. Oltre alla suggestione che già di per sé riesce a trasmettere la celebrazione di un rito, seppur laico, già la sola figura del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza travalica il simbolo e la mera forma per condensare su quel ruolo un precipitato di valori che sta alla base della nostra democrazia.

La funzione di Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza presuppone, intanto, un concetto di polizia moderna, democratica e plurale. Custodisce e promuove la cultura del coordinamento delle Forze di Polizia, in un incessante processo di rinnovamento che dalla lungimirante visione del 1981 continua a produrre i suoi frutti.

Una moderna configurazione democratica dell’Amministrazione della pubblica sicurezza, coerente con lo spirito e la volontà del Costituente, muove da una teoria di sicurezza necessariamente condivisa e partecipata, adeguata alle esigenze di una società in continua evoluzione. E non è un caso se alla medesima Amministrazione, il Ministero dell’Interno, siano attribuite non solo la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, ma anche quella dei diritti civili. Missioni che, assieme alle altre, costituiscono il cuore di una democrazia costituzionale, l’architettura primaria della coesione sociale.

La figura del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza riassume in sé, allora, un patrimonio valoriale che attinge la propria legittimazione da una Carta costituzionale che ha come fondamento la difesa dei diritti e delle libertà. Vi è di più. Servire la Repubblica attribuisce a chi è chiamato a farlo una speciale dignità se la serve con disciplina e onore, se svolge la sua funzione con quella tensione etica – al servizio dello Stato e nel rispetto della Costituzione – che fa sì che le sue prerogative, non saranno mai vissute come arbitrio.

Ecco, quella del Capo della Polizia è un’autorità che si esercita servendo: servire lo Stato per la realizzazione del bene comune è un concetto denso di significato che chiama in causa una delicatissima responsabilità sociale.

Innanzitutto si è chiamati a confrontarsi quotidianamente con una nuova domanda di sicurezza che, può apparire estranea al tradizionale perimetro delle attribuzioni delle Forze di polizia. Oggi la sicurezza non si identifica solo con un pur corretto concetto di prevenzione e repressione dei reati, ma è promozione, è pari opportunità, è, in definitiva, il volano per una cittadinanza piena. Sicurezza significa creare uno spazio entro il quale ogni persona abbia la possibilità di esercitare i propri diritti, politici, civili, sociali, economici. Scenari inediti e inusuali rispetto ai classici canoni di intervento ormai fanno parte dell’impegno quotidiano delle Forze dell’ordine.

Gli ultimi anni, in un’accelerazione continua, hanno presentato e continuano a presentare situazioni che fanno dell’eccezionalità il loro tratto distintivo. Oggi si avvicendano nell’incarico di Capo della Polizia due grandi professionisti.

Al Prefetto Lamberto Giannini va il riconoscimento dell’Amministrazione e mio personale per aver rappresentato in questi anni un sicuro punto di riferimento, una guida autorevole, di eccezionale equilibrio e umanità. Lamberto Giannini, in un brillante percorso professionale di oltre trent’anni nella Polizia di Stato, ha dato prova di qualità eccellenti di cui sono testimonianza i tanti successi nel settore strategico della polizia di prevenzione, che hanno reso l’Italia uno dei Paesi più sicuri al mondo.
La sua azione ferma e le sinergie che ha saputo suscitare ancora oggi vivono nell’operato del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, una sua “creatura”. Sono certo che con altrettanta autorevolezza, il Prefetto Giannini saprà condurre la Prefettura di Roma – la Prefettura della Capitale – in un frangente storico complesso in cui sarà necessario assicurare, tra l’altro, lo svolgimento del prossimo Giubileo nella migliore cornice di sicurezza.

Altrettanta fiducia ripongo nel Prefetto Vittorio Pisani, a cui da oggi è affidata la guida dell’Amministrazione della pubblica sicurezza. I risultati raggiunti nel corso della sua carriera – tra i quali è ancora vivo il ricordo dell’arresto di pericolosi latitanti – raccontano di una vita vissuta al servizio delle Istituzioni e dei cittadini; con passione, con dedizione, con sacrificio, a dispetto di tanti momenti difficili.

Non è semplice il tempo che stiamo vivendo in cui l’estrema incertezza si salda a trasformazioni velocissime che spesso disorientano e creano un soggettivo sentimento di insicurezza. Quindi, la nostra Amministrazione ha anche una funzione di rassicurazione sociale, che deve alimentare fiducia nei cittadini onesti e incutere timore in quelli che non lo sono. In occasione del recente 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il Presidente della Repubblica ha ricordato come “coniugando rigore ed equilibrio, ogni giorno gli appartenenti alla Polizia di Stato sono interpreti dei valori costituzionali di solidarietà e di coesione sociale”.

Ecco, in poche preziose parole, sono condensati i principi cui deve ispirarsi l’azione quotidiana di chi è chiamato a garantire la tutela dei valori fondamentali della nostra democrazia.

Sono certo che il nuovo Capo della Polizia, con competenza e umanità, saprà imprimere alla propria azione la determinazione e l’equilibrio necessari per onorare il prestigioso e delicato incarico che gli è stato conferito. Con questa fiducia, Prefetto Pisani, Le rivolgo – Le rivolgiamo tutti – i nostri più sinceri auguri di buon lavoro!”.

Questo l’intervento del Ministro Piantedosi.

Oggi la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza

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