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Milano, operazione ‘Muscle bound’: denunciate 22 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato

Un danno stimato di circa 50mila euro. Due, in particolare, gli operatori di un centro fitness che prescrivevano farmaci con ricettari e timbri trafugati in studi medici

 

Milano, 6 marzo 2020 – È stata chiamata “Muscle bound” l’operazione condotta dalla Squadra Interventi Speciali dell’Unità Radiomobile della Polizia locale di Milano che ha portato alla denuncia, a piede libero e in concorso, di ventuno persone per truffa aggravata ai danni dello Stato – per un totale stimato di circa 50mila euro – e di un’altra persona anche per esercizio abusivo della professione medica, ricettazione e falso documentale.

L’indagine è stata avviata nel maggio del 2019, quando un medico dell’Ospedale San Raffaele è stato contattato da una farmacia di Milano, di zona Ticinese, per informazioni rispetto a una ricetta con la quale avrebbe prescritto farmaci anabolizzanti. Si trattava nello specifico di ormoni della crescita che, producendo effetti collaterali, vengono prescritti solo in casi strettamente necessari e a persone che sono costantemente monitorate da un medico. La tipologia di farmaco, molto costosa (intorno ai 600 euro a confezione), è totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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Disconosciuta la ricetta, il medico che apparentemente l’avrebbe redatta si è rivolto al posto di Polizia dell’Ospedale ed è stato così messo in contatto con la Squadra Interventi Speciali della Polizia locale: formalizzata la denuncia per furto del ricettario da cui era stata staccata la prescrizione, sono state dunque avviate le indagini.

Investigando a partire dalla prima falsa ricetta, gli agenti della Polizia locale hanno rintracciato, in 20 farmacie sparse in tutta la Lombardia, altre prescrizioni derivanti da ricettari rubati e compilate con timbri di provenienza furtiva, sui quali venivano poi apposte false firme di medici.

Acquisite dunque le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle farmacie e individuate le persone che ritiravano i farmaci anabolizzanti, si è riusciti a risalire in particolare a due soggetti che lavorano nel mondo del fitness: A.A., italiano di 36 anni, noto alimentarista nel circuito delle palestre, e G.S., italiano di 30 anni, personal trainer, entrambi operanti in un centro fitness di Desenzano del Garda. Il primo avrebbe prescritto i farmaci al posto degli ignari medici a cui erano stati rubati ricettari e timbri; il secondo, preparatore atletico noto anche nel mondo dello spettacolo, procurava i clienti.

Da approfondimenti di indagine, attraverso attività di osservazione, intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri, è emerso inoltre che, mentre alcuni assumevano i farmaci ignari di come venissero procurati, altri erano a conoscenza delle modalità fraudolente: 22 le persone finite nel registro degli indagati.

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