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Milano, migliaia in piazza a sostegno di Gratteri

L’evento giunge dopo altre manifestazioni contro la ‘ndrangheta già indette negli ultimi anni in varie città italiane

Milano, migliaia in piazza a sostegno di Gratteri.

Chi segue le vicende criminali e giudiziarie legate alla ‘ndrangheta, la più potente e ricca organizzazione mafiosa al mondo, non si sarà stupito del presidio indetto ieri a Milano a sostegno del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

L’evento segue l’onda lunga di altri sit-in già indetti negli ultimi anni in varie città italiane. Memorabile la forte risposta della società civile a Vibo Valentia nel dicembre del 2019, all’indomani dei primi arresti per l’operazione Rinascita Scott. Migliaia di calabresi erano scesi in piazza nella città feudo del “Supremo”, il super boss Luigi Mancuso, arrestato dai Gis dei Carabinieri con un blitz su un treno partito da Milano e diretto a Lamezia Terme (CZ). 

Mettendo su il più grande maxi-processo di sempre contro la ‘ndrangheta – con 479 indagati coinvolti, 58 collaboratori di giustizia da ascoltare e 483 capi d’imputazione – Gratteri e i suoi accendevano un faro sugli affari dell’organizzazione criminale, sulle sue ramificazioni fuori dalla Calabria, nelle regioni del Nord Italia e in America Latina e sulle sue fitte relazioni con la massoneria deviata e con uomini della politica locale e nazionale.

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«Abbiamo scelto Milano come sede della prima manifestazione contro la ‘ndrangheta al di fuori della Calabria perché qui voi ‘ndreanghetisti fate affari redditizi e noi vogliamo impedirvelo». Vincenzo Linarello, presidente di Goel, gruppo di cooperative calabresi che mira a ripulire l’economia dalle infiltrazioni malavitose, ha spiegato così il senso dell’iniziativa che nel tardo pomeriggio di ieri ha radunato migliaia di persone di fronte alla stazione Centrale di Milano. 

 

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Le associazioni che aderiscono a “Mai più stragi” hanno voluto lanciare un messaggio chiaro: chi lotta contro le mafie non va isolato. Gratteri e gli altri magistrati impegnati nel contrasto alla ‘ndrangheta non devono fare la stessa fine di Falcone e Borsellino. Prima isolati, poi ridotti al silenzio e infamati, fino al tragico epilogo per mano di “menti raffinatissime” (mafiose e non). 

Insomma, una vera e propria scorta civica. Un’ulteriore protezione per chi, in realtà, già vive sotto scorta da anni. Resa ancora più necessaria dalle ultime gravissime minacce subite da Gratteri e la sua famiglia.

Una manifestazione di sostegno anche per l’isolamento a cui il Procuratore è condannato da tempo, che ha finito per rafforzare i piani di attentato della mafia. Due episodi, quello della mancata nomina a Ministro della Giustizia nel 2014 e quello più recente della bocciatura per il ruolo di Procuratore Nazionale Antimafia, che sembrano rievocare la solitudine a cui furono già condannati Falcone e Borsellino.

Gratteri ha voluto inviare un messaggio inequivocabile ai manifestanti: «Sentire la parte migliore del Paese al nostro fianco ci rafforza». Nonostante le minacce di attentato degli ultimi mesi, in concomitanza con le udienze del maxi-processo Rinascita Scott nell’aula bunker di Lamezia Terme (CZ), Gratteri sa di non essere solo.

«Oggi dobbiamo evitare di incorrere negli errori che furono commessi trent’anni fa quando ci furono le stragi – ricorda dal palco la presidente della commissione antimafia della regione Lombardia Monica Forte allora lo Stato ebbe una reazione forte e rispose con interventi legislativi soltanto dopo le stragi. Oggi non dobbiamo isolare chi fa il proprio dovere». 

Ieri sul palco sono saliti in tanti. Ha preso la parola anche Monsignor Zuppi, neo eletto presidente della Conferenza episcopale italiana, mentre l’arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini ha salutato i presenti attraverso un videomessaggio. 

Presente anche Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare antimafia, che ha dichiarato: «Oggi il contesto politico è quello della normalizzazione della criminalità organizzata. Anche da parte del governo. Guardate alla riforma Cartabia, a sua volta demolita da Gratteri. Quale voto darei all’esecutivo sulla lotta alle mafie? N.C., non classificato».

Le sigle che hanno sostenuto la manifestazione di ieri si ritroveranno il 9 luglio a Genova, davanti alla Prefettura, per un altro sit-in a sostegno del Procuratore, questa volta indetto dal Movimento delle Agende Rosse ligure, gruppoFalcone Borsellino.

 

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