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Diciotto anni fa moriva l’agente del SISMI, Nicola Calipari

Alfredo Mantovano: «E' stato un valoroso ed esemplare funzionario, prima nella Polizia di Stato poi nei Servizi»

Diciotto anni fa moriva l’agente del SISMI, Nicola Calipari.

Diciotto anni fa moriva l’agente del SISMI, nato a Reggio Calabria il 23 giugno del 1953, Nicola Calipari.
La sera del 4 marzo 2005 un’autovettura dei servizi segreti italiani con a bordo Giulia Sgrena, l’autista Andrea Carpani e Nicola Calipari, giunta nei pressi dell’aeroporto di Baghdad, transita sulla Routhe Irish in direzione di un posto di blocco statunitense. La giornalista è stata appena rilasciata dai rapitori, a conclusione di una lunga trattativa condotta da Calipari, che aveva comunicato telefonicamente agli uffici del governo di Roma il felice esito dell’operazione, informando anche l’ambasciata.
Approssimandosi alla zona vigilata, il veicolo diventa oggetto di numerosi colpi d’arma da fuoco. Calipari si protende per far scudo col suo corpo alla giornalista e rimane ucciso da un colpo che lo raggiunge alla testa. Anche la giornalista e l’autista del mezzo rimangono feriti.
A sparare è Mario Lozano, addetto alla mitragliatrice al posto di blocco. Sospettati di aver partecipato alla sparatoria anche altri soldati.
«18 anni fa Nicola Calipari veniva ucciso mentre si recava in macchina all’aeroporto di Baghdad, subito dopo aver liberato una giornalista italiana. E’ stato un valoroso ed esemplare funzionario, prima nella Polizia di Stato poi nei Servizi: ma quanto accaduto il 4 marzo 2005 ne attesta una generosità che giunge al sacrificio estremo pur di salvare una vita e adempiere al proprio ruolo», il ricordo del sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata ai Servizi di informazione e sicurezza.

Diciotto anni fa moriva l’agente del SISMI, Nicola Calipari
Nicola Calipari
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