Ascoli Piceno: operazione antidroga, due arresti e cinque denunce.
Scoperto un giro di spaccio di cocaina e marijuana gestito da un gruppo familiare. Le transazioni avvenivano anche con rimesse su carte elettroniche.
Ascoli Piceno: operazione antidroga, due arresti e cinque denunce.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia capoluogo, hanno portato a termine una importante operazione antidroga che ha condotto all’arresto di due persone e alla denuncia in stato di libertà di altre cinque, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare.
All’alba di domenica, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno, e su richiesta della Procura della Repubblica, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due soggetti ritenuti gravemente indiziati di concorso in detenzione e spaccio continuato di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marijuana.
Le indagini, durate dieci mesi, fino ai primi mesi del 2025, sono partite dall’attenta osservazione del territorio da parte dei Carabinieri durante i servizi preventivi. Gli investigatori avevano infatti notato uno strano e costante viavai di persone già conosciute alle forze dell’ordine in alcune aree specifiche della città.
Nel corso delle attività, è emerso che gli indagati erano particolarmente attivi nello spaccio di droghe nei fine settimana, soprattutto tra i locali della movida ascolana. Le cessioni rapide e ripetute avvenivano nelle rue isolate del centro cittadino, circostanza che ha reso difficoltosa la ricostruzione dell’intera rete di spaccio.
L’operazione, condotta attraverso metodi investigativi tradizionali e tecniche di indagine, ha permesso non solo di recuperare sostanze stupefacenti, ma anche di quantificare un rilevante volume d’affari stimato in decine di migliaia di euro.
Un particolare emerso durante l’inchiesta ha attirato l’attenzione degli inquirenti: uno dei consumatori più abituali saldava gli acquisti di droga con transazioni tracciabili, effettuando ricariche su carte elettroniche o pagamenti di fatture per operazioni inesistenti, arrivando perfino a disporre bonifici bancari per acquistare le dosi.
Nel corso dell’indagine, sono stati inoltre individuati e segnalati alcuni assuntori all’autorità amministrativa competente.
Nei prossimi giorni, gli indagati compariranno davanti al giudice per chiarire la loro posizione nell’ambito dell’inchiesta.
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