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Piacenza, Santa Maria di Campagna: concluse le opere di restauro di affreschi e stucchi

Marco Tassi: “La cura del patrimonio storico e culturale è una nostra priorità”

Piacenza, decorazioni pittoriche, affreschi e stucchi di Santa Maria di Campagna tornano a risplendere grazie al complesso intervento di riqualificazione e restauro realizzato sotto la direzione lavori del Comune di Piacenza (arch. Roberto Cabrini e ing. Alessandra Ziliani), con l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza. I lavori, iniziati nel mese di settembre 2020 con l’installazione del ponteggio della seconda campata ed ultimati nei gironi scorsi, hanno riguardato il restauro delle decorazioni pittoriche delle volte e delle paraste, e degli stucchi della seconda e terza campata della navata centrale della Basilica di Santa Maria di Campagna, oltre al restauro degli affreschi sotto le cantorie. Il progetto si configura come la prosecuzione dell’intervento iniziato una decina di anni fa, che riguardava il restauro dell’intero transetto destro della Basilica di Santa Maria di Campagna, mantenendone quindi l’impostazione operativa e le direttive impartite dagli Enti di tutela, che in seguito alla verifica stratigrafica e ad un’attenta analisi visiva, avevano optato per il mantenimento del più recente assetto decorativo.
“Stiamo realizzando un complesso e articolato piano di lavori pubblici volti a curare e riqualificare l’immenso patrimonio storico, culturale, artistico e architettonico pubblico della nostra città – sottolinea l’Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Tassi – E in questo quadro, il prestigioso intervento realizzato sulla splendida basilica di Santa Maria di Campagna, per cui ringrazio i tecnici e gli uffici per lo straordinario lavoro e la grande perizia e attenzione nelle fasi di progettazione ed esecuzione, fa seguito a quelli conclusi solo nell’ultimo periodo: da Palazzo Farnese alla copertura del Teatro Municipale, dalla Sala dei Teatini al loggiato delle Grida nell’omonima piazzetta e a molti altri che stiamo programmando per i prossimi mesi”.
I lavori sono iniziati con il restauro della volta per proseguire poi con le operazioni sugli stucchi e sugli affreschi, in particolare con la pulitura di quelli presenti sopra gli archi della navata centrale raffiguranti le virtù Prontezza e Cortesia. L’intervento è proseguito poi con il restauro delle volte e delle decorazioni delle volte e delle paraste della terza campata, con la pulitura delle statue di Ranuccio I e Clemente VII.
Sono state eseguite, inoltre, le puliture, il restauro e il ritocco pittorico degli affreschi presenti sopra gli archi della navata centrale in corrispondenza della cappella di S. Caterina che di fatto risultavano in parte degradati e praticamente invisibili da terra, ma anche da una visione ravvicinata dal ponteggio. Alcune stratigrafie eseguite in fase di restauro hanno permesso di riscoprire e riportare alla luce gli affreschi che rappresentano le Sibille con lo sguardo verso il basso, una con in mano un libro e una con una lucerna. Sul lato destro, invece, sono state riportate alla luce due inedite decorazioni ad affresco della dimensione di circa due metri quadri, poste sopra l’arco della cappella di S.Antonio, del tutto simili agli ornati della cupola che sono di Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, antecedenti alle decorazioni di G. B. Ercole che avevano coperto questi affreschi, probabilmente risalenti all’epoca dell’esecuzione degli ornati della cappella stessa.
Infine, le ultime lavorazioni hanno riguardato le decorazioni e gli affreschi posti nelle vicinanze dell’organo e della cantoria, realizzati da Giovanni e Francesco Chiodi ed indorate nel 1611 dall’orefice Antonio del Forno.
“Come si rende evidente anche da questo intervento – conclude l’Assessore Tassi – Piacenza è uno scrigno di tesori che con queste opere ci occupiamo di tutelare e salvaguardare, riportando alla luce ogni volta meravigliosi gioielli, e allo stesso tempo valorizzandolo anche a fini promozionali e turistici”.

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