Catania, il “Kouros ritrovato” torna al Castello Ursino.
Torna al Museo Civico di Castello Ursino dal 14 aprile al 2 ottobre il “Kouros ritrovato”, statua greca di straordinaria bellezza restituita alla sua integrità grazie a importanti sinergie culturali e istituzionali che hanno permesso l'”assemblaggio” della “testa Biscari”, di proprietà del Comune, con il torso, il “kouros di Lentini”, appartenente al museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa.
La giunta presieduta dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, su proposta dell’assessore alla Cultura Barbara Mirabella, ha deliberato il nuovo progetto espositivo che rafforza l’operazione culturale avviata nel maniero federiciano con la prima apprezzata mostra dell’opera nel 2019.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Catania, con l’Assessorato alle Attività e beni culturali, dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, dalla Fondazione Sicilia, in collaborazione con Associazione LapiS e “I marmi e le pietre”, Siqilliya srl, Centro Regionale Progettazione e Restauro, prodotta e organizzata da Civita Sicilia.
“Un progetto di grande valore culturale e turistico” – hanno detto il sindaco Bonaccorsi e l’assesore Mirabella – “per una città che sta vivendo una vera ‘primavera turistica’ favorita anche dal costante impegno dell’Amministrazione nella valorizzazione delle straordinarie risorse del territorio e nella continua apertura a sinergie e collaborazioni che non possono che incrementare crescita e sviluppo a beneficio di tutta la nostra meravigliosa Sicilia“.
Un’idea che ha funzionato
L’idea di assemblare i due reperti, lanciata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e subito accolta dall’amministrazione comunale, si è concretizzata nel 2018 grazie all’impegno dell’allora Assessore ai Beni Culturali della Regione Sebastiano Tusa che, con la Fondazione Sicilia, ne ha promosso l’intervento di restauro eseguito dalla ditta Siqilliya, presentandolo per la prima volta a Palermo nella Sala della Cavallerizza di Palazzo Branciforte.
Il Kouros, statua greca con funzione funeraria o votiva, raffigurante un giovane, era molto diffusa nel periodo arcaico e classico, tra il VII e il V secolo a.C.. Quello in mostra a Catania assembla il kouros di Lentini, torso di efebo acefalo acquisito nel 1904 da Paolo Orsi e conservato nel Museo Archeologico Regionale di Siracusa che porta il suo nome, e la Testa Biscari rinvenuta nel Settecento da Ignazio Paternò Castello principe di Biscari e conservata oggi nel Museo di Castello Ursino.
La seconda tappa della mostra per la sede di Castello Ursino, dopo l’esposizione al Museo Paolo Orsi di Siracusa e al Museo di Arte Cicladica di Atene, prevede un nuovo progetto di allestimento, curato dall’Architetto Francesco Mannuccia, studiato sugli spazi di una delle sale più suggestive del castello e ulteriormente enfatizzato da originali soluzioni illuminotecniche, realizzato da All.Com.
L’accesso all’area espositiva del Kouros è previsto con un biglietto integrato per il Museo civico Castello Ursino, aperto al pubblico dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle 18.
Valorizzare il Kouros
Il progetto di valorizzazione del Kouros, coordinato da Sebastiano Tusa prima della prematura scomparsa, ha mirato a restituirne l’integrità dando vita con il ricongiungimento a un vero e proprio nuovo “ritrovamento archeologico” inteso come una realtà unitaria.
Imprescindibile presupposto per l’iniziativa di ricongiungimento sono state le indagini petrografiche e geochimiche promosse dall’associazione LapiS (Lapidei Siciliani).
La Sicilia non dispone di materiali lapidei paragonabili al marmo bianco a grana media utilizzato, i blocchi di marmo pario venivano pertanto imbarcati nell’isola delle Cicladi per raggiungere i porti delle colonie siceliote. Per ricomporre i due reperti con sistemi reversibili si è utilizzato il foro già esistente alla base della testa, troncata nettamente nel Settecento.
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