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Maxi operazione antidroga tra Arezzo, Padova e Sondrio: otto misure cautelari per spaccio

Smantellata una rete attiva nella provincia di Arezzo: oltre 2.000 episodi di spaccio contestati

Maxi operazione antidroga tra Arezzo, Padova e Sondrio: 8 misure cautelari per spaccio

Tra Arezzo, Padova e Valdisotto (Sondrio), i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Arezzo, con il supporto dei militari territorialmente competenti e della Polizia Municipale di Arezzo, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo, su richiesta della Procura della Repubblica.

Il provvedimento riguarda otto persone, gravemente indiziate del reato di spaccio di sostanze stupefacenti: cinque sottoposte a custodia cautelare in carcere e tre destinatarie del divieto di dimora nel comune di Arezzo.

Le misure cautelari scaturiscono da una complessa attività investigativa, avviata nell’estate del 2024 e diretta dalla Procura di Arezzo, che ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo strutturato di spacciatori, attivo nella provincia di Arezzo. Secondo quanto emerso, l’organizzazione era dedita alla vendita di diverse tipologie di sostanze stupefacenti, tra cui ketamina, cocaina, eroina, marijuana e hashish.

L’indagine si è sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a videoriprese con telecamere, attività investigative che hanno trovato puntuali riscontri sul campo grazie a un arresto in flagranza di reato e a numerosi sequestri di droga effettuati nel corso delle operazioni.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il modus operandi del gruppo, la ripartizione dei ruoli e le modalità di gestione del cosiddetto “spaccio al minuto”, individuando anche diversi acquirenti stabili di ingenti quantitativi di stupefacente.

Dalle intercettazioni è emerso l’utilizzo di parole in codice, impiegate per indicare sia la tipologia di droga che le persone coinvolte nell’attività illecita. I sodali, di origine nigeriana, nordafricana e italiana, per comunicare tra loro e tentare di eludere le indagini, si chiamavano anche con soprannomi, come “il notturno”, “Simo” e “il poverino”.

È stato inoltre accertato che i pagamenti della droga avvenivano attraverso ricariche Postepay, effettuate su carte intestate o in uso agli indagati. Nel corso delle perquisizioni, i Carabinieri hanno rinvenuto anche i libri mastri dello spaccio, veri e propri registri di cassa contenenti l’elenco degli acquirenti, la tipologia di stupefacente venduto, le somme incassate e gli eventuali debiti. L’attività investigativa ha consentito di:

  • contestare oltre 2.000 episodi di spaccio, confluiti in 78 capi di imputazione;

  • sequestrare numerose dosi di sostanze stupefacenti;

  • rinvenire bilancini elettronici di precisione e materiale per il taglio e confezionamento della droga.

L’operazione rappresenta un importante colpo al traffico di stupefacenti nel territorio aretino e conferma l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto allo spaccio organizzato.

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