In vigore la “Legge Brambilla”: pene più dure per i reati contro gli animali. “Una battaglia vinta per chi non ha voce”
Entra in vigore la Legge Brambilla: animali riconosciuti come esseri senzienti, pene più severe e procedibilità d’ufficio per maltrattamenti e uccisioni. Brambilla: “Giustizia per chi non ha voce”.
In vigore la “Legge Brambilla”: pene più dure per i reati contro gli animali. “Una battaglia vinta per chi non ha voce”.
Da oggi gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti e soggetti giuridici: pene più severe, procedibilità d’ufficio e nuove aggravanti. Brambilla: “Orgogliosa di aver mantenuto la promessa”
Roma, 1 luglio 2025 – È entrata ufficialmente in vigore oggi la “Legge Brambilla”, la prima riforma organica in Italia del Titolo IX bis del Codice penale dedicato ai reati contro gli animali. Una svolta storica che segna un cambio radicale di prospettiva: gli animali diventano soggetti giuridici titolari di diritti e non più meri oggetti tutelati solo in funzione della sensibilità umana.
Frutto di una lunga battaglia parlamentare condotta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA e promotrice della norma, la legge prevede l’inasprimento delle pene per maltrattamento e uccisione di animali, sanzioni pecuniarie abbinate alla reclusione, nuove aggravanti, come la commissione del reato in presenza di minori o la diffusione tramite internet, e il divieto nazionale di tenere cani alla catena. Una delle innovazioni più applaudite è la procedibilità d’ufficio: sarà sufficiente che le autorità vengano a conoscenza di un reato per avviare l’azione penale.
“È una battaglia che porto avanti da quattro legislature – ha dichiarato Brambilla – e oggi posso dire di aver vinto, regalando all’Italia che ama gli animali una norma giusta e necessaria. Questa legge dà giustizia agli ultimi tra gli ultimi”.
Un cambio di civiltà giuridica
Secondo Valerio de Gioia, consigliere della Corte d’Appello di Roma, la riforma “realizza il dettato costituzionale e porta l’animale al centro come essere senziente, meritevole di tutela autonoma”. L’avv. Giuseppe Belcastro, presidente della Camera Penale di Roma, ha evidenziato che “la legge tutela il soggetto più debole tra i deboli, ma richiederà formazione e sensibilizzazione culturale per essere pienamente efficace”.
Per il prof. Antonio Fiorella de “La Sapienza”, si tratta di una rivoluzione in cui “l’uomo assume il ruolo di curatore speciale dell’animale”. Il generale Giorgio Maria Borrelli, comandante dei Carabinieri CITES, ha sottolineato che il fenomeno dei reati legati al commercio e allo sfruttamento degli animali è paragonabile al traffico di armi e droga, e ha assicurato piena collaborazione all’applicazione della nuova norma.
Affido definitivo e nuove tutele
Particolarmente apprezzata la norma che consente l’affido definitivo degli animali sequestrati, finora spesso bloccati in strutture o in limbi giuridici per anni. “Una disposizione di grande civiltà – ha commentato Belcastro – che finalmente dà un futuro agli animali salvati”.
Ora, grazie alla Legge Brambilla, l’Italia si dota di un sistema sanzionatorio più severo, ma soprattutto di una coscienza giuridica rinnovata, in cui la violenza contro gli animali non è più vista come una “deviazione minore”, bensì come un reato grave, eticamente e socialmente rilevante.
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