Ancona: nuovo sistema per la cattura dei cinghiali, il Sindaco emana una ordinanza.
Il sistema consente di catturare interi branchi, in quanto i cinghiali continuano a entrare nella trappola per tutta la sessione di cattura.
Ancona: nuovo sistema per la cattura dei cinghiali, il Sindaco emana una ordinanza.
Il Sindaco di Ancona ha firmato lunedì una ordinanza per la salvaguardia della pubblica incolumità, che autorizza a procedere al trappolamento dei cinghiali in area urbana attraverso l’attuazione di un progetto proposto dall’Associazione U.R.C.A. Marche (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino) e recentemente approvato con delibera della giunta comunale di Ancona.
Il sistema consente di catturare interi branchi, in quanto i cinghiali continuano a entrare nella trappola per tutta la sessione di cattura anche se alcuni esemplari del gruppo sono già dentro e non possono più uscire. Ciò grazie anche al periodo di ambientamento, che fa superare alla matriarca del branco la diffidenza di avere nel proprio spazio qualcosa di nuovo. I cinghiali vengono poi soppressi attraverso un sistema che prevede la telenarcosi e la successiva eutanasia.
“Ringrazio la Regione Marche – ha detto il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Giovanni Zinni – perché, unitamente al contributo erogato e agli investimenti del Comune di Ancona, abbiamo messo U.RC.A. nelle condizioni di posizionare questa trappola speciale che ci consente di catturare i cinghiali evitando loro qualunque tipo di sofferenza e ringrazio in particolar modo gli uffici, perché con un grande lavoro di concertazione sono riusciti in Conferenza dei servizi a far sedere intorno a un tavolo tutte le istituzioni che hanno competenze in materia di fauna selvatica e a trovare un metodo che non impatta sulla città, non crea disturbo, ma soprattutto risolve il problema. Sono stati necessari alcuni mesi per raggiungere il risultato, ma la promessa fatta quest’estate di intervenire è stata mantenuta.
La prima trappola è stata montata. Per ragioni di sicurezza non possiamo dire dove, ma preannunciamo alla città che, appena registrati i risultati positivi, di cui daremo notizia alla stampa, provvederemo a installare altre trappole in tutto il territorio comunale, laddove la fauna selvatica si sia spinta pericolosamente fino all’area urbana. Un pensiero va soprattutto a quelle persone che purtroppo hanno avuto forti disagi. Per questo motivo dobbiamo intervenire velocemente, perché non possiamo consentire che qualcuno rischi la vita nelle strade per l’attraversamento dei cinghiali”.
Al risultato di lunedì si è giunti dopo un intenso lavoro degli uffici, che ha consentito, tra l’altro, di raggiungere un accordo tra gli enti coinvolti: Polizia Provinciale di Ancona; Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche; Regione Marche Settore Forestazione e politiche faunistico venatorie; AST Ancona Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Igiene Alimenti Origine Animale; AST Macerata Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Igiene Alimenti Origine Animale. L’accordo contiene il protocollo operativo per la definizione delle prescrizioni da adottare durante gli interventi di trappolamento.
“Devo riconoscere – ha commentato l’assessore competente della Regione Marche, Andrea Maria Antonini – la caparbietà del vicesindaco Zinni nel voler assolutamente risolvere questo problema importante per la città di Ancona. Oggi con questa trappola posizionata in via sperimentale, grazie anche all’U.R.C.A. riusciremo sicuramente a dare delle risposte. D’ora in avanti con l’approvazione regionale del piano di controllo dei cinghiali, dove tra l’altro ci allineeremo alla legge nazionale che prevede interventi diretti nei centri urbani, finalmente possiamo dare una soluzione importante per cercare di mitigare il problema, che di fatto è molto fastidioso e a volte anche pericoloso. Tra l’altro proprio oggi la giunta regionale prevede l’approvazione di variazioni importanti sulle leggi della caccia e aumenteremo anche i risarcimenti per coloro che purtroppo subiscono incidenti nelle strade a causa della fauna selvatica, portandoli dal 60 all’80 per cento”.
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